Cronache

Inaugurazione anno scolastico, Mattarella: "Il genitore-bullo è distruttivo come lo studente-bullo"

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugura l'anno scolastco all'Isola d'Elba. "Dolore per i banchi vuoti dei ragazzi morti nel crollo del ponte di Genova"

Inaugurazione anno scolastico, Mattarella: "Il genitore-bullo è distruttivo come lo studente-bullo"

Per l'inugurazione dell'anno scolastico il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella va all'Isola d'Elba. All’Itc Cerbonì di Portoferraio, insieme al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, il capo dello Stato è accolto da mille studenti provenienti da tutta Italia. Tra loro anche alcune classi della "zona rossa" vicino a ponte Morandi a Genova. A condurre la kermesse Flavio Insinna e Claudia Gerini, mentre l’attrice Paola Cortellesi recita un monologo sul bullismo. "Desidero ricordare Fabrizio Frizzi - dice il Capo dello Stato - che per molti anni è stato il conduttore, sensibile ed entusiasta, della festa d'avvio dell'anno scolastico".

"La scuola è un'istituzione cardine dello Stato democratico - sottolinea Mattarella nel suo intervento - ma è anche una comunità educante, che muove dalla vita, dai problemi di ogni giorno, per formare persone libere. La scuola è l'oggi che prepara il domani. Delle vostre conoscenze, ragazzi, della vostra cultura, anche delle vostre amicizie. Anche per questo lo studio è un diritto fondamentale della persona, di ogni persona. Assicurare l'istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica. Organizzare, e garantire, un sistema formativo adeguato ai tempi è una assoluta priorità politica e istituzionale. Ogni attenzione, ogni risorsa destinata alla scuola e alla ricerca ritorna con gli interessi alla società".

"Il genitore-bullo - prosegue - non è meno distruttivo dello studente-bullo, il cui rifiuto, come ci è stato efficacemente mostrato poc'anzi, cresce sempre di più nell'animo degli studenti, a scuola e nel web. Gli strumenti digitali - ricorda il Capo dello Stato - possono amplificare violenze e soprusi, anche in modo drammatico. Ma possono anche aiutarci a combatterli. La scuola è animata dalle energie e dalle motivazioni di chi vi studia e di chi vi lavora, con dedizione e spirito di sacrificio: presidi, insegnanti, personale non docente. Al tempo stesso, però, deve poter contare sulla collaborazione delle famiglie". "Condivisione, partecipazione, dialogo, fiducia sono elementi decisivi per consentire alla scuola di raggiungere i suoi obiettivi. Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato, che qualche tessuto è stato lacerato nella società. Alcuni gravi episodi di violenza -genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli- rappresentano -ha sottolineato Mattarella- un segnale d'allarme che non va sottovalutato".

"Guardando alla scuola - va avanti Mattarella - dobbiamo essere consapevoli di limiti e lacune che siamo chiamati a colmare. Nonostante i risultati raggiunti in termini di scolarizzazione, a cominciare dall'accresciuta frequenza alla scuola d'infanzia, abbiamo un numero ancora troppo elevato di ragazzi che desistono dagli studi prima di completare il ciclo delle superiori o addirittura prima di completare quello dell'obbligo: dobbiamo ridurre il più possibile questa emorragia. La dispersione scolastica è un'amputazione civile; e anche una perdita economica per il Paese".

"Ho appena incontrato i compagni di scuola dei ragazzi morti nel crollo del ponte di Genova - dice il Capo dello Stato -. I banchi vuoti dei loro amici sono il simbolo più doloroso di quella
tragedia inaccettabile".

Mattarella si sofferma anche su un grave fatto di cronaca. "Le connessioni digitali sono grandi finestre aperte sul mondo, e sul nostro tempo. Ma esiste - prosegue il Presidente della Repubblica - anche un lato oscuro della rete. Non è accettabile che un ragazzo di quattordici anni muoia in conseguenza di un’emulazione in un gioco perverso in chat. Gli strumenti digitali possono amplificare violenze e soprusi, anche in modo drammatico. Ma possono anche aiutarci a combatterli. Sono vicino al profondo dolore della famiglia del giovane Igor Maj per questa morte assurda e crudele. Dobbiamo chiederci che cosa va fatto per evitare tragedie di questo genere. Le fragilità dei nostri giovani devono poter essere accompagnate e sostenute, poste al riparo da insidie gravi, talvolta mortali, veicolate sulla rete. Le famiglie non possono essere lasciate sole in questa opera.

La scuola può far molto per aiutarli".

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