Sisma Centro Italia

Terremoto, il sismologo Boschi: "Attenzione alle prossime ore: c'è rischio di 'scosse a coppie'"

Il sismologo Boschi: "L'area dal 2003 è segnalata per la massima pericolosità". L'Ingv: "Nessun terremoto nei giorni precedenti, non avevamo segnali che stesse per accadere qualcosa"

Terremoto, il sismologo Boschi: "Attenzione alle prossime ore: c'è rischio di 'scosse a coppie'"

Sul fronte dei terremoti "siamo ancora indietro sulla prevenzione". Ad affermarlo è il sismologo e geofisico Enzo Boschi, ex presidente dell'Ingv, che consiglia di mantenere alta l'allerta nelle prossime ore nelle zone colpite dal sisma nel centro Italia: "Bisogna fare grande attenzione nelle prossime ore e giorni perché in queste zone spesso avvengono forti 'scosse a coppie', cioè si ripete una seconda scossa forte nella stessa zona e uguale alla prima. A fronte di questo alto rischio, non bisogna entrare negli edifici che sono rimasti in piedi oggi prima di un attento controllo di tecnici e esperti della Protezione Civile". Intanto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia fa sapere che nei giorni precedenti non ci sono stati segnalati che facessero pensare a un terremoto di questa portata.

Il geofisico Boschi ricorda quanto successo nel terremoto dell'Emilia Romagna: "Si ebbe, a distanza di pochi giorni, una forte scossa uguale alla prima e le maggiori vittime si ebbero proprio a causa della seconda perché molte persone entrarono negli edifici ancora in piedi, senza preventivi controlli sulle strutture".

Boschi sottolinea l'importanza della prevenzione, sottolineando che "a Norcia, dove dopo il terremoto del 1979 si è proceduto con interventi antisismici sugli edifici, i danni provocati dal sisma di questa notte sono quasi irrilevanti".

Boschi spiega che il terremoto che ha colpito l'Italia centrale "ricade in una zona già inserita nella Mappa sismica italiana e nella Mappa questa zona appenninica era stata classificata come ad alta pericolosità sismica". La Mappa sismica italiana risale al 2003 e fu voluta subito dopo il terribile terremoto di San Giuliano di Puglia del 31 ottobre 2002 in cui morirono 27 bambini e un'insegnante.

La Mappa, ricorda Boschi, "fu fortemente voluta dall'allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che, all'indomani del terribile terremoto di San Giuliano di Puglia, ci chiamò e ci chiese di pubblicare tutti i dati sul rischio sismico in Italia". La mappa, continua il geofisico, "fu pubblicata a inizio 2003 in Gazzetta Ufficiale con decreto del Presidente del Consiglio e, nel 2009, divenne legge. Sulla base di questa mappa della sismicità in Italia bisognava realizzare interventi di prevenzione antisismica sugli edifici".

Terremoto, l'Ingv: "Nessun segnale che stesse per accadere qualcosa"

"Non avevamo alcun segnale che qualcosa stesse per accadere: assolutamente non avevamo registrato scosse, neppure piccole", lo ha affermato a Sky tg24 Carlo Meletti, dell'Istituto Nazionale Geofica e Vulcanologia. "La prima scossa e' stata quella piu' forte", ha spiegato Meletti, responsabile centro pericolosità sismica dell'Ingv. Dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia fanno sapere che "la zona colpita dal terremoto odierno rientra nella fascia ad altissima pericolosità sismica che corre lungo l'asse della catena appenninica" (GUARDA la mappa del sisma che ha colpito oggi l'Italia). Già in passato l'area è stata colpita da forti simsa. I principali terremoti sono avvenuti nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9).

Per quanto riguarda il terremoto di questa notte avvenuto nella zona dell'Appennino centrale alle ore 3:36, l'Ingv spiega che ha avuto epicentro in provincia di Rieti (vicino Accumoli) ed ha interessato anche le province di Perugia, Ascoli Piceno, L'Aquila e Teramo. I comuni più vicini all'epicentro sono: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto. La magnitudo locale del terremoto è pari a 6 gradi della scala Richter. Sono state registrate numerose repliche e sono 39 gli eventi sismici localizzati di magnitudo pari o maggiore di 3.0, rilevate fra Umbria, Lazio e Marche a partire dalle 3,36. Le scosse più forti sono avvenute nella zona di Norcia (Perugia) con magnitudo 5.1 e 5.

4, rispettivamente alle 04:32 e alle 04:33.

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