Cronache

Insulti sessisti anonimi, ma il comune di Bari blocca la perizia

Vittima la consigliera esponente di centrodestra Irma Melini, ma gli altri consiglieri di Bari dicono no alla perizia grafica per scovare il colpevole

Insulti sessisti anonimi, ma il comune di Bari blocca la perizia

"Irma la..." È partito tutto il 14 novembre a Bari durante il voto per l'elezione dei componenti della giuria popolare. L'insulto nel voto segreto ha imbarazzato il consigliere comunale Michele Caradonna incaricato dello spoglio che si è subito bloccato, senza finire la frase. "Voto nulla", ha esclamato. Ma a quel punto la consigliera esponente di centrodestra Irma Melini ha voluto approfondire la questione e così l'insulto è stato letto ad alta voce: "Irma la troia".

Pochi giorni dopo la consigliera ha presentato denuncia in comune. Oltre a lei, qualche giorno più tardi ha denunciato il fatto in procura anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Intanto è stata avviata un'indagine interna per scovare il responsabile dell'insulto sessista, ma proprio nel momento in cui si sarebbe dovuti procedere alla perizia calligrafica, il fronte bipartisan si è spaccato.

Come riporta il Corriere, il presidente del Consiglio Comunale, Pasquale di Rella ha invitato tutti i partecipanti dello scrutinio a sottoporsi volontariamente alla perizia grafica: "Non aspettiamo la magistratura, facciamo in modo che la politica prenda in mano la situazione". Ma a quanto pare non tutti sembrano disposti a sottoporsi alla "prova" e per ora non si potrà procedere alla perizia per scovare il colpevole.

Insomma, il comune che inizialmente sembrava tanto solidale con Irma Melini non sembra però voler andare fino in fondo.

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