Cronache

Istat, crescono gli occupati: più 439 mila in un anno

L'Istat registra un incremento dei posti di lavoro. Secondo l'Istituto di statistica segnala una crescita degli occupati con un’accelerazione al 2,0%

Istat, crescono gli occupati: più 439 mila in un anno

L'Istat registra un incremento dei posti di lavoro. Secondo l'Istituto di statistica segnala una crescita degli occupati con un’accelerazione al 2,0%, che si traduce in 439 mila unità in più in un anno. Un contributo decisivo alla crescita è dato dai 15-34enni (+223 mila su basa annua), assieme al perdurante incremento degli over 50. Di fatto bisogna registrare una differenza tra l'aumento degli occupati e quello dei contratti a tempo indeterminato. L'Istat registra che il tasso di occupazione delle persone di 15-64 anni sale al 57,7% (+1,4 punti). Ma solo qualche giorno fa era stato proprio il Ministero del Lavoro con i dati del "Sistema delle comunicazioni obbligatorie" a sottolineare come sono aumentati i licenziamenti del 7,4 per cento. Ed è qui il punto focale della vicenda. Di fatto l'aumento degli occupati è relativo, ovvero chi può licenzia e chi invece ha un lavoro se lo tiene stretto. Diminuiscono infatti i contratti di collaborazione (-25,4%) e le assunzioni a tempo determinato (-8,7%), in misura maggiore per la componente femminile (-15,2%). Per l'Istat il segno "più" viene accostato sostanzialmente ai contratti a tempo indeterminato che segnano un incremento di 308mila unità. I contratti a tempo determinato sono cresciuti di 72mila unità nel secondo semestre. Infine i giovani che non studiano e non lavorano (Neet, not in education, employment or training) si riducono su base annua di 252.000. Prosegue a ritmi più sostenuti il calo, sia congiunturale sia tendenziale, degli inattivi (in termini assoluti e di incidenza), soprattutto per la componente degli scoraggiati. E sui dati è intervenuta anche la responsabile Comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini: "Più diminuiscono gli incentivi alle imprese - continua Bergamini - più diminuisce l'interesse e il vantaggio delle imprese di assumere. Solo la crescita economica può garantire occupazione stabile ma, come si sa, secondo l'Istat il Paese è fermo. I dati del secondo trimestre sul lavoro sono già superati da quelli di luglio che, come conferma lo stesso istituto di statistica, sono purtroppo negativi visto che a luglio la stima degli occupati è calata dello 0,3% rispetto al mese di giugno, ossia 63 mila occupati in meno.

Insomma la tendenza positiva si è interrotta ma il Pd non se ne è ancora accorto o finge di non accorgersene".

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