Cronache

Italia, affari con le armi "17 miliardi in 5 anni"

Tra il 2010 e il 2014 l’Italia ha autorizzato esportazioni nell’Africa settentrionale e nel Medio Oriente per 4,8 miliardi di euro di armi

Italia, affari con le armi "17 miliardi in 5 anni"

Dopo l'abbattimento del jet russo al confine con la Siria e le mosse del Cremlino che adesso minacciano direttamente Ankara, il contesto mediorientale e soprattutto il focolaio della Siria comincia a riscaldarsi e a chiamare in campo l'occidente in modo più deciso rispetto al passato. Francia e Russia da settimane bombardano la Siria e l'Isis, ma di fatto ci sono altri Paesi che pur non partecipando al conflitto con l'esportazione delle armi di fatto sono protagonisti indiretti delle battaglie in terra siriana. L'Italia è tra questi. Tra il 2010 e il 2014 l’Italia ha autorizzato esportazioni nell’Africa settentrionale e nel Medio Oriente per 4,8 miliardi di euro di armi. Dopo l’Europa - secondo la Cgia di Mestre su dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri - quest’area geografica è il principale mercato di sbocco per la vendita di armamenti. Nei 5 anni presi in esame dalla Cgia, le industrie italiane produttrici di armi sono state destinatarie di autorizzazioni definitive alle esportazioni per 17,47 miliardi di euro.

Ma non c'è solo il Medio Oriente per le esportazioni di armi. Dei 17,47 miliardi di euro, 8,58 miliardi sono stati realizzati in Europa (pari al 49,2% del totale), 4,85 miliardi in Africa settentrionale e nel vicino Medio Oriente (27,8% del totale), 1,68 miliardi in Asia (9,6% del totale), 1,22 miliardi in America settentrionale (7% del totale), 670 milioni nell’America centro-meridionale (3,8% del totale), 267,4 milioni in Oceania (1,5% del totale) e 188,6 miliardi in Africa centro meridionale (1,1% del totale). Dall’analisi delle esportazioni in Nord Africa e Medio Oriente, per la Cgia, il principale partner commerciale dell’ Italia è l’Algeria: tra il 2010 e il 2014 con la cessione di armi per 1,37 miliardi di euro. Seguono l’Arabia Saudita per un importo di 1,30 miliardi di euro e gli Emirati Arabi Uniti per un valore di 1,06 miliardi di euro. Le vendite in questi 3 Paesi costituiscono il 77,2% del totale delle esportazioni autorizzate in quest’area. Nei dati registrati dalla Cgia sono comprese armi di vario tipo distinte in più categorie (ad esempio armi o sistemi d’aria, munizioni, bombe, siluri, missili, apparecchiature per la direzione del tiro, veicoli terrestri, agenti tossici ecc., esplosivi e combustibili militari, navi da guerra, aeromobili, apparecchiature elettroniche, corazzature o equipaggiamenti di protezione e costruzioni, software ecc.). In riferimento all’ultimo anno in cui si dispongono i dati (2014), le prime 10 aziende italiane hanno "conseguito" l’83,8% del valore complessivo delle autorizzazioni sono: AgustaWestland Spa; Alenia Aermacchi Spa; Selex Es Spa; Ge Avio Srl; Elettronica Spa; Oto Melara Spa; Piaggio Aero Industries Spa; Fabbrica d’Armi Beretta Spa; Whitehead Sistemi Subacquei Spa e Iveco Spa.

I settori più rappresentativi dell’attività di esportazione - rileva la Cgia - sono stati l’aeronautica, l’elicotteristica, l’elettronica per la difesa e i sistemi d’arma (missili, artiglierie).

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