Cronache

"Italiani stupratori", le offese all'associazione delle vittime delle marocchinate

Linciati dagli insulti per la loro battaglia di verità e giustizia. I volontari dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate diffondono il contenuto dei messaggi recapitati in posta privata alla pagina Facebook dell’associazione

"Italiani stupratori", le offese all'associazione delle vittime delle marocchinate

“Non esiste una guerra senza stupri, ma noi siamo l’unica nazione al mondo dove la popolazione italiana è stata violentata dai propri liberatori”. È con queste parole che il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, traccia l’ennesimo paradosso storico di questo Paese.

Affermazioni che, comprensibilmente, scuotono alcune coscienze e ne annebbiano altre. Per questo, prosegue Ciotti, “da quando abbiamo iniziato a parlare di marocchiante, le offese sono all’ordine del giorno” e “ci hanno subito bollato come un’associazione xenofoba e razzista”.

La “colpa” è duplice. Quella di raccontare uno dei risvolti oscuri della guerra di liberazione e di denunciare come quelle atrocità furono compiute dalle truppe coloniali francesi. Il Corp Expeditionnaire Français, che dal '43 al '46 ha commesso più 180mila violenze e 60mila stupri dalla Sicilia a Firenze, era infatti costituito per il 60 per cento da marocchini, algerini e senegalesi. Ecco che, allora, l’associazione viene tacciata di “razzismo”, “xenofobia” e “simpatie fasciste”. Ma questo è veramente il minimo.

Qualche giorno fa, Ciotti, ha deciso di pubblicare il contenuto di alcuni dei messaggi inviati in posta privata alla pagina Facebook dell’associazione. Sono in inglese. È il segno che la battaglia internazionale condotta dell’Anvm, che a giugno scorso ha denunciato la Francia per quei crimini, è arrivata al di là del confine. “Vai a farti fottere figlio di p…, gli italiani sono i più grandi stupratori d’Europa, quindi avete avuto quello che meritavate”. E ancora: “Vai a farti fottere italiano stupratore”.

insulti all'associazione vittime delle marocchiante

Adesso l’associazione si riserva il diritto di adire le vie legali, mentre dalla Lega sono arrivare parole di solidarietà “per le gravissime minacce ricevute”. Con il capogruppo del Carroccio alla Regione Lazio, Orlando Angelo Tripodi, che si è impegnato a mettere “in campo tutti gli strumenti utili per affermare la verità, istituendo anche un giorno del ricordo”. Ed anche al vicepremier Matteo Salvini sarebbe arrivata una copia del libro auto prodotto dall’Anvm (“Cronaca di uno stupro di massa, le marocchinate”).

“È rimasto particolarmente colpito – racconta Ciotti – e ci ha fatto sapere di essere interessato ad approfondire il tema e il dialogo con noi”.

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