Cronache

Ius soli, Delrio accusa Renzi: "Dietrofront un errore"

Il ministro dei Trasporti: "È un atto di paura grave", il premier smentisce le frizioni ma è caos

Ius soli, Delrio accusa Renzi: "Dietrofront un errore"

L'accantonamento dello ius soli rischia di avere conseguenze infauste per la maggioranza che ha cercato di tutelare il governo da un'eventuale sfiducia al Senato. Non si tratta solo delle minacce di Mdp che vuole utilizzare la retromarcia come ennesimo pretesto per attaccare Renzi. A essere messa in discussione è la stessa leadership del segretario che, conscio dei sondaggi negativi sulla concessione facile della cittadinanza, non si è opposto al passaggio in cavalleria del ddl, espunto dal calendario dei lavori di Palazzo Madama. Il dietrofront del Senato sullo ius soli è «certamente un atto di paura grave», ha chiosato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sottolineando che «abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura, ma siamo anche aperti alla speranza perché si costruiscano le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento».
Secondo l'ex colonna del renzismo (oggi uscito dai radar del Giglio magico), «nessun male ci può venire dal riconoscere i diritti di ragazzi che sono già italiani». D'altronde, Delrio durante l'estate si era già smarcato dalla linea dura sui migranti del titolare dell'Interno, Marco Minniti, ma la sortita fu catalogata come un incidente di percorso. Le parole del ministro hanno irritato i due senatori iperrenziani, Andrea Marcucci e Franco Mirabelli, spesso portavoce delle istanze oltreché del pensiero dello stesso segretario Pd. «Portare in Aula in questi giorni il provvedimento avrebbe significato affossarlo perché non c'erano i numeri», hanno dichiarato di fatto imputando a Delrio un peccato di ingenua improvvisazione se non una provocazione nei confronti di Matteo Renzi. L'accusa ha indotto fonti del Nazareno, ispirate direttamente dall'ex premier, a confermare la fiducia a Delrio e Gentiloni smentendo i due pasdaran. «La posizione del Pd è quella del governo», ha comunicato la segreteria dem.
Il nervosismo, quindi, ha prodotto ulteriore confusione. Il presidente el partito, Matteo Orfini, ha scaricato le responsabilità sui ministri Pd e quindi sullo stesso Delrio. «I ministri che pensano che lo ius soli debba essere approvato in questa legislatura facciano una battaglia in Consiglio dei ministri perché sia posta la questione di fiducia: i gruppi parlamentari Pd lo vogliono approvare». Soddisfatto il centrodestra.

«Era una cattiva riforma in un momento sbagliato», ha dichiarato ieri il capogruppo di Fi, Renato Brunetta.

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