Sanremo 2020

Junior Cally, donna bruciata dall'ex: "Ho sentito le stesse parole da mio marito"

Parla Maria Antonietta Rositani, bruciata viva dall'ex: "Junior Cally nella canzone 'Strega' rappresenta una violenza della quale io stessa sono stata vittima"

Junior Cally, donna bruciata dall'ex: "Ho sentito le stesse parole da mio marito"

Continuano le polemiche sulla partecipazione di Junior Cally al festival di Sanremo. Esponenti politici, e non solo, si sono scagliati contro le canzoni del giovane rapper per i messaggi sessisti e violenti che trasmettono. In particolare, nel mirino di tutta Italia è finito il testo (e il videoclip) di Strega, brano del 2017 definito dalla candidata alla presidenza dell'Emilia Romagna, Luici Borgonzoni, "uno schifo, violenza, aberrazione".

"Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia/Balla mezza nuda, dopo te la da/Si chiama Gioia perché fa la troia/Sì, per la gioia di mamma e papà/Questa frate non sa cosa dice/Porca troia, quanto cazzo chiacchera?/L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa/C’ho rivestito la maschera", recita la canzone del rapper 28enne.

"È un'offesa a tutte le donne, uno schiaffo alle famiglie delle vittime di femminicidio", ha continuato Borgonzoni. E ora, dopo politici, docenti e personaggi dello spettacolo, è una vittima a far sentire la sua voce. "Il rapper Junior Cally nella canzone 'Strega' rappresenta una violenza della quale io stessa sono stata vittima. Gli insulti, la frase 'l'ho ammazzata', accompagnata dalle immagini nel video di una donna legata a una sedia con un sacchetto in testa mentre cerca invano di liberarsi, sono parole orripilanti. Gli aggettivi utilizzati da Junior Cally, così come il 'ti ammazzo', li ho sentiti spesso pronunciare dal mio ex marito e mi hanno distrutto dentro prima di essere ridotta da lui nelle mie attuali condizioni fisiche". Sono le parole di dolore quelle di Maria Antonietta Rositani, ricoverata da oltre 10 mesi al Policlinico di Bari per le ustioni riportate sul 50% del corpo. Lo scorso marzo, il suo ex marito le aveva gettato addosso benzina appiccando poi il fuoco, al culmine di 20 anni di aggressioni e umiliazioni patite.

"Questa vicenda mi ha scosso moltissimo e addolorato. All'inizio pensavo fosse una bufala, che non fosse possibile che un personaggio del genere potesse partecipare al Festival di Sanremo, invece poi ho scoperto che era realtà. Non riuscivo a credere che il palco potesse essere calpestato da uno come lui. Secondo me lasciarglielo fare sarebbe come consentirgli di calpestare una donna. Sono indignata e ferita", ha raccontato la donna all'Agi.

"Ricordo che da piccola con i miei genitori aspettavamo di poterci sedere insieme per 'gustare' il Festival e la bellezza di quel palco, forse il più bello che ci sia - ha continuato la donna -. Oggi non mi sognerei mai di dire ai miei figli di guardarlo. Nel momento in cui Junior Cally apparirà, è normale che cambierò canale subito o spegnerò la tv, perché la sua visione mi farebbe riaffiorare dei ricordi orribili, quindi rabbia, sicuramente di nuovo paura perché mi richiamerebbe alla mente quello che cerco tutti i giorni di combattere, la violenza che mio marito mi ha fatto".

Maria Antonietta ha spera nell'esclusione del rapper dal Festival o, ancora meglio, "potremmo sperare che lui faccia un passo indietro ma anche su questo ho i miei dubbi". "L'unica cosa che rimarrebbe da fare è da parte di noi cittadini, che paghiamo il canone Rai, spegnere i televisori o cambiare canale quando lui arriva sul palco dell'Ariston, per far capire a tutti, compresa la Rai, che la maggior parte del Paese sta accanto alle donne che come me soffrono inermi in un letto di ospedale, che hanno subito o che stanno subendo violenza".

Se Junior Cally salità sul palco dell'Ariston, Maria Antonietta si augura che "almeno abbia la decenza di presentarsi senza la maschera, quella maschera che come l'ha descritta nella sua canzone è qualcosa di spregevole, realizzata con la pelle della borsa della donna dopo averla uccisa". Anche la canzone in gara ha creato molte polemiche. No grazie è piena di riferimenti che hanno indignato tutta la politica.

"Secondo Junior Cally - ha concluso la donna - bisognerebbe andare al Festival esprimendo liberamente l'arte, ma se la sua arte è quella che ha mostrato finora a me fa veramente paura".

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