Politica

Lacrime di coccodrillo

Siamo di fronte a un Far West politico che genera instabilità economica e finanziaria. Nel Far West sguazzano i banditi, non le imprese che vivono di stabilità, regole e chiarezza

Lacrime di coccodrillo

La forte preoccupazione espressa ieri dagli industriali lombardi riuniti in assemblea a Milano per i guai che questo governo sta combinando al sistema Paese non è dissimile da quello espresso di recente dai loro colleghi in varie parti d'Italia. Ne prendiamo atto con piacere, non perché ci sia da compiacersi se le cose prendono una brutta piega ma nel senso che è un importante sintomo di ravvedimento, sia pure tardivo. Come dicevano i vecchi contadini è come chiudere la stalla quando i buoi sono già tutti scappati. I buoi in questo caso sono i miliardi bruciati in questi mesi sull'altare del cambiamento tanto per cambiare; la stalla è quello del mondo imprenditoriale che non può chiamarsi fuori dalle responsabilità del disastro in corso.

Provo a spiegarmi meglio. È innegabile che la grande e media imprenditoria italiana, probabilmente delusa dalle esperienze in corso e passate, nei tanti mesi della campagna elettorale che ha portato alle elezioni di marzo abbia strizzato l'occhio ai partiti cosiddetti populisti e nazionalisti o quantomeno chiuso, con una certa arroganza, le porte in faccia alle forze moderate. Stare ufficialmente alla finestra, ma sotto sotto tifare, a volte adoperarsi, per un cambiamento radicale è stata una scelta di campo che oggi sarebbe ipocrita rinnegare, visto i pessimi risultati di questo governo, come se niente fosse.

E dire che un imprenditore, sia pure deluso, dovrebbe mantenere lucida la visione del futuro, è il tratto che lo distingue dalla massaia di Voghera. Mi chiedo quindi quale futuro avevano immaginato molti nostri imprenditori e i loro leader non opponendosi con forza alla crescita di un movimento illiberale e assistenzialista come i Cinquestelle; mi chiedo in quale svolta speravano portando acqua al mulino di un partito, la Lega di Salvini, che aveva dichiarato di voler spostare l'asse del centrodestra su posizioni fortemente antieuropeiste e di non rispetto dei conti pubblici e dei trattati economici internazionali.

La risposta a queste domande è nei fatti di queste ore, cioè un Far West politico che genera instabilità economica e finanziaria. Nel Far West sguazzano i banditi, non le imprese che vivono di stabilità, regole e chiarezza. Non bisognava essere dei geni a prevederlo, e se da oggi per gli imprenditori sarà tutto molto più difficile la colpa è anche loro. Piangere oggi lacrime di coccodrillo serve a poco. Bentornati nella casa dei liberali che molti di voi non avrebbero dovuto abbandonare. Ma adesso, per favore, coerenza.

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