Cronache

L'appello di Capuozzo: "Il governo mi aiuti a salvare Kemal"

L'appello di Toni Capuozzo a Lorenzin e Alfano: "Kemal, il bimbo che salvai dall'inferno di Sarajevo è malato e non può essere curato in Italia. Il governo intervenga"

L'appello di Capuozzo: "Il governo mi aiuti a salvare Kemal"

Nella sanità italiana, nel suo bilancio sterminato, non ci sono i soldi per curare un ragazzo che ha un passaporto diverso dal nostro, ma che parla italiano, ha fatto l'asilo in Italia, chiama fratello un ragazzo italiano. E sta morendo a Sarajevo, nella città martire di una guerra in cui anche l'Italia ha giocato un ruolo importante.

Per salvare Kemal, che ha venticinque anni, serve solo una firma di due ministri: Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e il suo collega degli Esteri, Angelino Alfano. È su di loro che sta facendo pressing in queste ore il giornalista che per cinque anni è stato per Kemal in Italia quasi un padre: Toni Capuozzo, inviato del Tg5, il più grande esperto italiano di teatri di guerra.

Kemal sotto le bombe aveva perso la madre e una gamba. Fu Capuozzo, ai tempi della guerra di Bosnia, a fare in modo che venisse in Italia a venire curato e a frequentare la scuola materna, con un provvedimento di affido provvisorio da parte del tribunale dei minori di Milano. Al compimento dei sei anni, il bambino fu rispedito in patria. E lì è cresciuto, è diventato un ragazzino, poi un giovane uomo. E lì a sorpresa, due anni fa, il tumore lo ha aggredito. "Il primo pensiero - racconta Capuozzo - è stato per gli effetti a lungo termine dei bombardamenti, per l'uranio impoverito. Invece i medici ci hanno spiegato che il cancro al testicolo è in aumento ovunque, tra i ragazzi dell'età di Kemal".

In Bosnia Kemal è già stato operato una volta. Ma ora le speranze di salvarlo sono affidate a una operazione che i medici del posto non sono in grado di fare. Potrebbe venire in Italia con un modulo che si chiama Obr18, ma servirebbe che il suo governo facesse sapere al nostro che si fa carico delle spese. E le autorità bosniache non possono o non vogliono prendersi questo carico.

Capuozzo ha pensato una raccolta di fondi, ma i tempi sono troppo stretti: perché ogni giorno che passa le speranze di salvare il ragazzo si assottigliano. Bisogna fare in fretta, e l'unica strada è la presa in carico di Kemal da parte del governo italiano attraverso un intervento congiunto di Alfano e della Lorenzin, in modo da poter portare con urgenza Kemal al Cro, il Centro di riferimento oncologico di Aviano, con cui Capuozzo è già in contatto. Ma bisogna muoversi. In queste ore decine di messaggi via twitter con l'hashtag #hope4kemal stanno piovendo sull'indirizzo del ministro della salute, @BeaLorenzin.

Ne servono ancora molti altri.

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