Cronache

L'Asl dà soldi alla coop rossa ​ma li nega ai neonati prematuri

L'Asl di Salerno nega i fondi a 63 neonati con enormi problemi. Ma eroga 700mila euro a una coop in via di commissariamento

L'Asl dà soldi alla coop rossa ​ma li nega ai neonati prematuri

Silvia (il nome è di fantasia) ha appena nove mesi e molti problemi da affrontare. È nata qualche mese in anticipo e adesso si trova a dover lottare per restare in vita. I genitori la devono accompagnare in un lungo percorso riabilitativo per sostenere il sistema neuro-motorio. L'obiettivo principale è che si sviluppino al più presto le facoltà cerebrali. Ma in questo cammino la famiglia di Silvia è stata lasciata da sola. L'Asl di Salerno, la stessa che va in giro a regalare soldi alle cooperative rosse, ha fatto sapere che non ci sono soldi per coprire la riabilitazione.

Silvia una bimba nata prematuramente. Dopo il parto all'ospedale Santobono di Napoli, la famiglia si è rivolta all'Asl di Salerno per iniziare la riabilitazione della piccola. Ma qui, come racconta Libero, trovano un muro: non gli viene riconosciuta l'assistenza e, quindi, vengono sottratti loro i fondi per coprire le cure di cui Silvia ha bisogno. Non è l'unica a cui l'Asl ha chiuso le porte. Altri sessantadue bambini si trovano a non avere i fondi per curarsi. Ogni volta la stessa storia. Anche se non spetterebbe all'Asl locale fare una valutazione in questo senso, nelle pratiche di diniego vengono inseriti in continuazione i tetti di spesa. Un terzo di questi 63 bimbi sfortunati è stato inserito in un centro locale che sta coprendo economicamente il trattamento. Ne pagano i costi del personale, il vitto, l'alloggio e le terapie. E l'azienda sanitaria non sborsa un euro.

A indignare maggiormente sono le spese folli dell'Asl di Salerno. Se da una parte non copre i costi delle cure per i bimbi prematuri, dall'altra regala barcate di euro alle cooperative amiche. Nell'agosto scorso, come ricostruito da Libero, la Asl di Salerno e lo stesso Distretto sanitario "hanno erogato al centro Ises, di Eboli, oltre 700mila euro.

Questa coop affiliata alla Lega delle cooperative di Bologna, in via di commissariamento dal Mise - si legge ancora - risulta da tempo completamente illegale, senza autorizzazioni, requisiti di legge e accreditamento".

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