Cronache

Latitante arrestato grazie a una telefonata: "Non finirò in galera"

A febbraio aveva chiamato i carabinieri, per prendersi gioco di loro e vantarsi della sua fuga

Latitante arrestato grazie a una telefonata: "Non finirò in galera"

Un latitante italiano, ventisettenne di Brindisi, è stato incastrato da una telefonata fatta al comandante dei carabinieri.

Il giovane si trovava agli arresti domiciliari, da scontare nella sua casa di Brindisi, a causa di una rapina aggravata, commessa in un negozio di Taviano, in provincia di Lecce. Ma nel mese di gennaio, Errico si era allontanato dalla sua abitazione, prima per raggiungere la moglie a Catania, poi rendendosi irreperibile. Per questo era stato dichiarato "latitante".

A febbraio, però, non aveva resistito a farsi beffe dei militari dell'Arma e aveva chiamato il comandante della stazione dei carabinieri di Brindisi centro. "Non finirò più in galera", aveva detto spavaldo, convinto di essere più furbo delle forze dell'ordine.

Ma gli inquirenti hanno iniziato immediatamente le ricerce, partendo proprio da quella telefonata. Dopo quattro mesi, l'uomo è stato localizzato, a Papignano, tranquilla frazione di Terni, dove aveva preso un appartamento in un residence. I militari l'hanno sorpreso ieri, mentre stava guardando le partite dei mondiali alla televisione, entrando nell'apprtamento con le chiavi, che erano riusciti ad acquisire dal figlio quattordicenne del latitante, grazie a uno stratagemma.

Alle operazioni di cattura hanno partecipato, insieme ai carabinieri di Brindisi, anche quelli della compagnia di Terni, che hanno arrestato Andrea Errico e l'hanno condotto nel carcere di Terni, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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