Politica

L'effetto "pendolo" e il nuovo corso della Sicilia liberata

Il nuovo ciclo che archivia i reality show

L'effetto "pendolo" e il nuovo corso della Sicilia liberata

A nche in Sicilia gli orologi fanno tic tac, ma in compenso il pendolo oscilla in modo vorticoso. Parte da sinistra, descrive un'ampia mezzaluna e, voilà, rieccolo puntualmente a destra.

Nell'anatomia di un ribaltone politico resterà un caso da manuale quello delle elezioni regionali di domenica. Sorprende come, in appena cinque anni, i cittadini abbiano trasformato con un semplice segno di matita la connotazione antropologica del loro governatore.

Crocetta è stato il prodotto di una sinistra in crisi di identità che nel 2012 si era sottomessa con gaudio al governo tecnico di Monti, nato soltanto per destituire l'esecutivo Berlusconi. Il Pd era nelle mani di Bersani, mentre Renzi preparava la scalata al partito: sembrano remote cronache medievali. La scelta di accodarsi a Crocetta in Sicilia rispondeva soltanto a una spregiudicata operazione politica. Assemblare un candidato in officina con un semplice incastro di pezzi selezionati dall'ufficio marketing: la lotta antimafia, i richiami all'estrema sinistra, l'occhiolino al mondo gay.

Sappiamo com'è finita quell'avventura, iniziata nel ridicolo con le dimissioni dell'improvvisato assessore Franco Battiato che a Bruxelles, invece di magnificare la grande bellezza della sua Sicilia, sproloquiò sulle «troie in Parlamento».

Il Crocetta istrione e disinvolto («sono gay, ma amo anche le donne») è stato sostituito dal suo opposto Nello Musumeci. Vecchia scuola Msi, silenzioso colonnello di Alleanza nazionale, ora collante di una coalizione di centrodestra che si pone come argine al grillismo distruttivo.

Gli osservatori di cose siciliane fanno notare che, alla fine, è sempre il blocco cattolico e moderato a determinare l'inquilino di Palazzo d'Orléans: dovunque si schiera, l'alleanza vince. Resta la suggestione di una Regione autonoma con 5 milioni di abitanti che passa dalle divagazioni progressiste di Crocetta al profilo «law and order» di un borghese vecchio stampo come Musumeci.

Non è il caso di scomodare triti paragoni storici, come la fascistissima Romagna che dismise la camicia nera per indossare quella rossa. Ma la voglia di normalità è senz'altro un vistoso segnale di rinascita. Soprattutto per una terra che negli ultimi cinque anni è stata umiliata

da uno sgangherato reality show messo in scena da una sinistra impresentabile.

Commenti