Cronache

"L'eruzione del Vesuvio? A rischio due milioni di persone"

L'architetto Aldo Loris Rossi: "La politica ha ignorato il problema: ecco le aree a rischio eruzione"

"L'eruzione del Vesuvio? A rischio due milioni di persone"

Aldo Loris Rossi, è un architetto, autore di diverse opere di notevole rilevanza e docente di Progettazione Architettonica alla Facoltà di Architettura dell'Università Federico II di Napoli.

Quante persone vivono in aree a rischio?
Secondo gli ultimi studi di vulcanologia vi è un’unica camera magmatica dal Vesuvio fino ai vulcani dei Campi Flegrei. Un territorio con una popolazione di due milioni di persone.

Vi è consapevolezza del problema?
La politica ha deciso volutamente di ignorare completamente il problema e ha permesso nell’ultimo cinquantennio che si costruisse dovunque. Si tratta di una speculazione completamente irresponsabile. Sono state costruite abitazioni fino alle falde del Vesuvio. I sindaci dei paesi non hanno mosso un dito per evitare tutto ciò. Si tratta di un mix esplosivo di abusivismo e centri abitati pianificati in zone che verranno distrutte alla prima colata piroclastica. Quando il Vesuvio esplode di solito la lava arriva al mare e distrugge gli abitati di Torre del Greco, Ercolano, Torre Annunziata e Pompei. Com’è accaduto tante volte in passato, accadrà di nuovo.

Perché non hanno fatto nulla?
La classe politica pensa a edificare tutto il possibile. Anche la gente se ne frega, nasconde la testa sotto la sabbia, tra fatalismo e non conoscenza della propria storia.

Vi è fatalismo?
Le persone confondono poi il rischio sismico con quello vulcanico. Se nel primo caso si possono rendere le case antiche più antisismiche, e costruire nuove abitazioni con standard di sicurezza molto maggiori, nulla si può fare in caso di eruzione esplosiva con colate piroclastiche. Si può solo scappare. La scienza però non è ancora capace a prevedere questi eventi. La fuga andrebbe fatta quindi a eruzione già iniziata. È molto dubbio che i piani della Protezione Civile reggano al panico di 2 milioni di persone che scappano spaventati da Napoli e provincia.

Bisogna convivere con il rischio?
Per evitare ogni rischio, l’unico modo è evacuare completamente 25 paesi nell’area vesuviana, tra questi vi sono Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano, Pompei. Sono aree non salvabili in caso di colate piroclastiche e nubi tossiche. Basti pensare che l’ultima volta che furono completamente distrutti era solamente nel 1631.

Cosa si può fare?
Bisognerebbe decongestionare la fascia costiera e costruire nuovi abitati in zone più sicure e con vie di fuga adatte al panico di massa. Un lavoro immenso che avrebbe bisogno di una pianificazione urbanistica nazionale ed europea. Si dovrebbe anche rendere obbligatorio un fascicolo del fabbricato per capirequanto gli edifici siano a rischio sismico e vulcanico.

Cosa dicono i vulcanologi?
I vulcanologi segnalano con continuità il problema. La zona del napoletano è da millenni un’area ad alto rischio vulcanico permanente. Se già si capisse questo sarebbe un miracolo. Invece si continua a edificare, facendo finta di nulla.

Marco Pannella fu l’unico politico che per trent’anni ha continuamente denunciato il problema, per il resto ho sempre sentito un silenzio assordante.

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