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L'Europa (e l'Italia) di Rohani-Juncker e quella di Marine

Le statue coperte per non offendere la sensibilità islamica sono solo una delle italiche ipocrisie svelate dalla visita del presidente iraniano Rohani. La più stupida e autolesionista, ma non la più inquietante

L'Europa (e l'Italia) di Rohani-Juncker e quella di Marine

Le statue coperte per non offendere la sensibilità islamica sono solo una delle italiche ipocrisie svelate dalla visita del presidente iraniano Rohani. La più stupida e autolesionista, ma non la più inquietante. Trovo per esempio assordante il silenzio dei contestatori a tempo pieno e degli opinionisti salottieri di sinistra, politici e candidati sindaci, pronti a scendere in piazza e ad inondare giornali e tv di dichiarazioni sdegnate per difendere diritti civili e valori democratici.

Tanto per capirci, il signor Rohani gli omosessuali non li fa sposare, li impicca. Le donne non fedeli al marito le fa lapidare in piazza, i poeti li fa frustare, i giornalisti arrestare. Sogna, questo signore, la distruzione di Israele, e per questo si sta armando di una atomica.Su tutto questo le tante Boldrini d'Italia e i capi dei centri sociali non hanno fiatato. Lo hanno risparmiato, il fiato, per straparlare oggi e domani della visita che Marine Le Pen si appresta a fare in Italia, ospite di Matteo Salvini, in una Milano blindata perché contestatori di sinistra e teppisti stanno da tempo preparando l'accoglienza democratica.

Per questi signori il pericolo per l'Occidente non viene da chi i gay li stermina, ma da Marine, che i gay li rispetta al punto che molte figure di primo piano del suo partito sono dichiaratamente omosessuali; non da chi gli ebrei li vorrebbe nei forni (Rohani), ma da Marine, che il presidente della comunità ebraica francese ha recentemente definito «persona ineccepibile».Il capo di una larga fetta del mondo islamico è un mostro e la sinistra italiana lo omaggia, la leader della destra europea è persona democratica e sarà aggredita e insultata. Un mondo alla rovescia nel quale la verità viene fatta a pezzi dalla convenienza. E non solo per la Le Pen.

Sapete, cambiando fronte, chi è l'uomo che in Europa vorrebbe imporci più tasse e sacrifici? Si chiama Jean Claude Juncker, presidente della Commissione. Per trent'anni quest'uomo ha guidato il Lussemburgo, dove ha organizzato un paradiso fiscale che ha fatto ricchissimo il suo piccolo Stato con i miliardi degli evasori europei e quelli delle mafie. E adesso viene a menarcela a noi? Chi vuole un'Europa, e un'Italia, a trazione Rohani e Juncker si accomodi.

Se questa dovesse risultare l'unica scelta possibile, meglio la Le Pen.

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