Cronache

Roma, libera l'attivista di Femen. "Ma non torni mai più in Vaticano"

La gendarmeria ha lasciato andare l'attivista, intimandole di non varcare più i confini statali

Roma, libera l'attivista di Femen.  "Ma non torni mai più in Vaticano"

Dopo la convalida dell'arresto, avvenuta questa mattina, il Vaticano ha rimesso in libertà l'attivista di Femen che il giorno di Natale aveva tentato di rubare la statua di Gesù dal presepe costruito a San Pietro.

In jeans e a seno scoperto, Iana Azhdanova era riuscita a prendere la scultura, per essere fermata poco dopo dalle forze dell'ordine, che l'avevano coperta e fatta allontanare, per poi arrestarla. La donna era finita temporaneamente nelle prigioni del Vaticano, accusata di "vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto".

Nelle celle del Corpo di sorveglianza si trovava ieri anche l'imprenditore Marcello Di Finizio, che il 22 dicembre era salito per la quinta volta sulla cupola di San Pietro, in segno di protesta contro una normativa europea. Era rimasto sulla sommità della cattedrale per più di ventiquattro ore, legato con una fune.

Avere due persone in cella, scriveva Repubblica, citando chi vive all'interno delle mura vaticano, è un fatto piuttosto inusuale. Non si potrà parlare di sovraffollamento delle carceri, ma non è neppure qualcosa che si veda tutti i giorni. La situazione si è consuma risolta in fretta, con la liberazione della Azhdanova.

Padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, ha annunciato il rilascio, aggiungendo che alla donna è stato "intimato il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella Basilica e negli altri luoghi extraterritoriali".

Di Finizio, invece, attende ancora di essere interrogato da un magistrato.

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