Cronache

Liberato dal Cie per un cavillo, clandestino uccise una donna

Moussad Hassane, 40 anni egiziano e clandestino, non fu espulso e venne liberato dal Cie per decorrenza dei termini. Poi uccise una donna. L'appello del figlio a Salvini

Liberato dal Cie per un cavillo, clandestino uccise una donna

Sarebbe bastato un "idoneo vettore" pronto a partire per evitare una morte che, ora, grida vendetta. Se la questura di Lodi, quel 17 aprile del 2015, avesse potuto imbarcare nell'immediato Moussad Hassane, 40 anni egiziano e clandestino, forse una vita sarebbe stata risparmiata.

I contorni della vicenda stanno emergendo in queste ore dai verbali del processo che lo scorso giugno ha portato la corte di Appello di Milano a confermare la condanna a 30 anni di carcere all'egiziano. E sono particolari su cui il figlio della vittima, Rocco Mazza, intende interpellare anche il neo ministro Matteo Salvini.

Partiamo dai fatti. Il 16 aprile del 2015 a Lodi viene decretata l'espulsione dall'Italia di Hassane dopo la denuncia per lesioni presentata da Antonella D'Amico, 54 anni. Il giorno dopo la questura di Lodi, riporta il Giorno, avrebbe dovuto accompagnare alla frontiera il clandestino. Peccato che non era "immediatamente disponibile idoneo vettore" e l'immigrato non era "in possesso di passaporto". Tradotto: espulsione rimandata. Hassane viene allora portato nel Cie di Bari (uno di quei centri di detenzione per irregolari che Salvini ora intende "blindare") per il "tempo strettamente necessario" a provvedere alla sua espulsione

Il "tempo necessario", però, dopo qualche tempo viene superato. L'immigrato, che è irregolare dal 2005 e che continua a domandare asilo, presenta ricorso alla corte di Appello di Bari e il giudice, in attesa dell'udienza sull'istanza, lo libera senza proprogare la detenzione nel Cie. L'uomo allora prende un treno, arriva a Lodi e si vendica di Antonella. Uccidendola a coltellate.

"L' assassino di mia madre è stato liberato dal Cie di Bari per decorrenza dei termini - ha detto il figlio minore al Giorno - È una grande ingiustizia, perché è una morte che si sarebbe potuta evitare se quest' uomo fosse stato espulso subito.

Valuterò come procedere quando la condanna diventerà definitiva. Intanto ho intenzione di scrivere una lettera al ministro dell' Interno Matteo Salvini"

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