Cronache

"Se espulso, rischierebbe vita". Presunto jihadista del Bardo esce dal Cie

Il giudice di pace di Torino ha annullato il decreto di espulsione notificato al giovane marocchino dal ministero degli Interni. La magistratura di Tunisi lo accusava di avere partecipato alla strage del Bardo

"Se espulso, rischierebbe vita". Presunto jihadista del Bardo esce dal Cie

Anche la Procura della Repubblica di Torino, su decisione del suo capo Armando Spataro, è scesa in campo questa mattina in difesa di Abdelmajid Touil, 22 anni, marocchino, che era stato ingiustamente accusato dalle autorità tunisine di avere partecipato alla strage al museo del Bardo e che per questo era stato fermato in Italia nel maggio scorso. La richiesta di estradizione avanzata da Tunisi era stata respinta ieri dalla Corte d’appello di Milano in quanto la Costituzione italiana vieta la consegna di imputati a paesi come la Tunisia dove rischiano la pena capitale. Ma subito dopo la decisione della Corte, invece che venire liberato Touil era stato fermato all’uscita del carcere di Opera e portato al centro di prima accoglienza di Torino, in quanto colpito da un decreto di espulsione. Il provvedimento del Viminale era formalmente inevitabile in quanto Touil era in Italia senza permesso di soggiorno ed aveva già ricevuto un ordine di allontanamento. Ma concretamente il provvedimento rischiava di avere conseguenze paradossali, perchè in caso di consegna al suo paese di origine, il Marocco, Touil sarebbe stato nuovamente soggetto alla richiesta di estradizione tunisina, ripiombando sotto l’ombra del patibolo.

Per questo motivo i suoi difensori si erano opposti questa mattina all’espulsione, trovandosi come alleato il procuratore Spataro, secondo cui anche la Convenzione europea dei diritti dell’uomo impedisce di allontanare dal territorio italiano persone che rischino la vita nei paesi di destinazione. Adesso il giovanotto è finalmente libero, anche se in condizioni psicofisiche devastate. A accusarlo come autore della strage furono un riconoscimento da parte di un testimone oculare, rivelatosi fasullo, ed alcuni contatti telefonici con personaggi legati alla strage. Ma in realtà, secondo quanto appurato dalle indagini italiane, Touil aveva cercato unicamente di contattare degli scafisti per raggiungere l’Italia.

Per sua sfortuna, scafisti e terroristi erano le stesse persone.

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