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L'incubo dei ministeri a Cinque stelle

L'incubo dei ministeri a Cinque stelle

Presi dall'insana frenesia degli entusiasti perdenti, Grasso e Di Maio si affrettano a presentare il governo dei loro sogni, per i nostri incubi. Vogliono mostrarsi zelanti, e dare a ogni capra il ministero che merita. Ecco dunque le prove generali di scemenza governativa. L'ormai ex presidente del Senato Grasso delira ministri che non potrà mai nominare. Risolve con un finto governo le tensioni interne, essendo noto che la direzione politica di Leu vede un forte contrasto tra lui e la Boldrini. Così, per quest'ultima, prospetta l'impossibile ministero degli Esteri, per negoziare la bomba atomica con il fantasioso Kim Jong-un. Mentre a sé, nella logica istituzionale del magistrato abituato ai privilegi, non rassegnandosi a perderli, riserva la «ridotta» del ministero dell'Interno, specchio delle allodole per i gonzi. Magari qualcuno ci crede, e lo chiama. Tutte fantasie per ingannare il popolo in nome del popolo. Ma oltre l'inganno va Di Maio, sostanzialmente ipotizzando ministeri per tutti, attraverso la proposta della istituzione di un ministero per i bambini: Di Maio ha la perfetta certezza che qualunque bambino sarebbe meglio di lui, e di chiunque dei suoi. E, per dare il senso di una consapevole inadeguatezza, si è inventato il ministero della meritocrazia. È evidente che né lui né nessun esponente dei Cinque stelle potrà rivendicarlo. In nome della meritocrazia.

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