Sgarbi quotidiani

L'insulto di Saviano ai pm antimafia

L'insulto di Saviano ai pm antimafia

Nel disperato tentativo di contrapporsi a Salvini, di cui non è riuscito a scalfire la crescente popolarità, perdendo di giorno in giorno la propria, Roberto Saviano scrive una didascalica articolessa su Repubblica, per spiegare che la Lega non ha capito la 'ndrangheta. Si tratta in realtà di un impressionante atto d'accusa contro la magistratura milanese. Perché capire e contrastare la mafia non è compito di un partito, ma della magistratura. Le inchieste contro la 'ndrangheta della procura di Milano hanno avuto confini limitati e incertamente definiti. Dunque Salvini deve sapere quello che non sa la magistratura? La scheda del fiancheggiatore di Saviano indica la presenza della 'ndrangheta anche in Emilia Romagna. Non risulta che il Pd in quella regione abbia fatto una speciale politica antimafia. Adesso il pallino del giornalista (condannato due volte per plagio e diffamazione) sono i rimborsi elettorali della Lega che avendo 49 milioni di soldi pubblici, secondo il fantasista doveva farli «sparire» e «riciclarli». Non usarli dunque per le spese del partito. Se Saviano voleva stimolare la magistratura ad agire sulla materia sarà servito. Con l'inevitabile processo e condanna per diffamazione.

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