Cronache

Gli inglesi attaccano il Palio di Siena: "È la corsa dei corrotti"

Esce oggi il film "Palio": si fanno le pulci alla carriera senese, "mondo di intrighi, mazzette e accordi sottobanco". Naturalmente gli italiani sono accusati di "furbizia": i soliti pregiudizi...

Gli inglesi attaccano il Palio di Siena: "È la corsa dei corrotti"

È senza dubbio la corsa storica più bella del mondo. Il Palio di Siena, con il suo retaggio immortale di storia e tradizione, ha il sapore delle cose immutabili, rassicuranti e splendide nella loro (vagheggiata) eternità.

Eppure oggi proprio sul palio più famoso d'Italia arriva un macigno che vuole lasciare un segno di proporzioni, forse, incalcolabili. Un nuovo documentario, diretto dall'anglo-italiana Cosima Spender, dal titolo lapidario: "Palio". Una pellicola, in uscita oggi in Gran Bretagna, che del Palio vuole svelare i segreti meglio nascosti. E che mira a puntare il dito contro un fantasma indicibile: quello della corruzione.

Una corruzione che si vorrebbe talmente profonda, scrive The Telegraph, da lasciare di stucco pure Sepp Blatter, il chiacchieratissimo ex dominus della Fifa. Gli anglosassoni, bontà loro, biasimano increduli le "stecche" proposte a questo o a quel fantino per lasciar vincere - o per mettere i bastoni tra le ruote - a una certa contrada. E poi ci sono i sospetti di doping, di doppiogiochismo e di violenza tra fantini.

Insomma, dietro la facciata da cartolina, secondo la Spender il Palio celerebbe "un mondo di intrighi, corruzione e accordi sotterranei." Il tutto in una città, Siena, dove "le regole sono fatte per essere aggirate e chi lo fa viene ammirato". Il tutto a sua volta in un Paese, l'Italia, che sarebbe ben rappresentata - questo è l'inevitabile sotteso - da una corsa così corrotta.

E naturalmente chi sarebbe il massimo alfiere dell'italica "furbizia" secondo il Telegraph? Ma senza dubbio lui, Silvio Berlusconi: solo facendo riferimento all'equivoca "furbizia" degli italiani si può spiegare la popolarità dell'ex premier. In un Paese in cui vince quasi sempre - vorrebbe la vulgata britannica - chi punta a fregare l'altro e a fare il furbo.

Ma noi, che in Italia siamo nati e cresciuti, davvero possiamo ancora credere a questa favoletta? Teniamoci il Palio e andiamone fieri.

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