Cronache

Loris, il padre di Veronica: "Non sia condannata solo lei"

Udienza ritenuta importante nel processo a Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni a Santa Croce Camerina

Loris, il padre di Veronica: "Non sia condannata solo lei"

Udienza ritenuta importante nel processo a Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni a Santa Croce Camerina. "È tesa certamente come qualunque essere umano", dice il difensore Francesco Villardita, "una serie di elementi che saranno presentati al giudice come quello delle telecamere, potrà essere per noi determinante, anche se non inquadrano il suocero con la pistola fumante; la verità si può dimostrare con una serie di elementi che sottoporremo al giudizio". Il padre di Veronica, Francesco Panarello riferisce di avere incontrato ieri sua figlia: "L’ho trovata serena, combattiva. Ci aspettiamo venga condannata ma che venga condannato anche chi era con lei. Mi chiede sempre di suo figlio piccolo. Siamo dispiaciuti, noi, nonni materni abbiamo avuto il divieto di vedere il piccolo, non vedo perchè. Noi cosa c’entriamo?". Veronica è arrivata in Tribunale alle 10 per l’udienza davanti al Gup Andrea Reale. In aula il marito Davide Stival e il suocero Andrea Stival che lei ha chiamato in correità nell’omicidio del piccolo Loris. "Dai documenti probatori - afferma il legale - si evince che Andrea Stival non è coinvolto nell’omicidio e che il movente indicato dalla Panarello è assolutamente falso". È il procuratore capo Carmelo Petralia a introdurre i temi successivamente sviscerati dal Pm Marco Rota. "Secondo le conclusioni del Pm, escludendo con la perizia il vizio totale di mente, la valutazione psichiatrica peserà poco. In teoria le conclusioni dei periti - dice l’avvocato di parte civile di Davide Stival, Daniele Scrofani - potrebbero essere convincenti ma neanche loro ipotizzano un vizio totale di mente e siamo lontani dall’impunibilità". Intanto il pm Marco Rota non ha parole tenere per Veronica Panarello e nell'udienza davanti al Gup l'ha definita "egoista, bugiarda e manipolatrice". Il pubblico ministero ha ricostruito il contesto psicologico e sociale in cui è maturato il delitto, quello familiare, il rapporto tra madre e figlio, un legame "distorto" in cui Veronica "non era appieno genitore e Loris non era un figlio". Quella della madre viene descritta come una "personalità controversa". Nella scorsa udienza, in sede di dichiarazioni spontanee, la donna aveva continuato ad accusare dell’omicidio il suocero Andrea Stival.

Ma l’accusa, che oggi dovrà formulare la richiesta di condanna, non le crede e va avanti per la sua strada.

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