Cronache

Lubiz soffriva di "psicosi minacciosa". E i medici lo sapevano

Emergono particolari inquietanti sullo stato di salute del copilota della Germanwings, responsabile dello schianto del volo Barcellona-Dusseldorf sulle Alpi francesi (149 morti)

Lubiz soffriva di "psicosi minacciosa". E i medici lo sapevano

Il suo folle gesto costò la vita a 149 persone. Ora si apprende che Andreas Lubitz, il copilota della Germanwings responsabile dello schianto del volo Barcellona-Dusseldorf sulle Alpi francesi, soffriva di "psicosi minacciosa". E' questa la diagnosi di uno dei medici a cui si era rivolto il giovane. A rivelarlo sono i media francesi, che citano i primi elementi dell'inchiesta sul disastro. Secondo i rapporti medici e le e-mail scambiate con uno psichiatra, il 10 marzo 2015, due settimane prima della caduta dell'A320, Lubitz scrisse al suo medico che era esausto, in quanto passava la notte senza dormire, "al massimo due ore di sonno, ma accadeva ormai raramente". Uno stato psico-fisico che evidentemente avrebbe richiesto quantomeno la sua sospensione dal lavoro, per ragioni di sicurezza. Purtroppo, però, quella sospensione non è mai arrivata. E sappiamo com'è andata a finire.

Ma cos'è che preoccupava Lubitz? Principalmente (ma non solo) i suoi problemi di vista. Nelle ultime settimane, riporta "Le Parisien", un velo gli ostacolava la vista, mentre degli aloni si formavano la notte intorno a dei punti luminosi. Lubiz temeva di diventare cieco, cosa che lo avrebbe costretto abbandonare il suo sogno d'infanzia. Il 27enne si rivolse ad alcuni esperti: ne vide trenta tra gennaio e marzo. Ma i medici non riuscirono a capire quale fosse la causa dei suoi sintomi, finché si resero conto che i problemi trovano origine nella sua testa. Già nel 2009 Lubitz era caduto in una grave depressione, dalla quale era uscito grazie alla psicoterapia. Ma cinque anni dopo in un colloquio con uno psichiatra raccontò di sentirsi "a disagio e incompreso", chiedendo "con urgenza qualcosa che mi aiuti a dormire", e spiegando che "se non avessi questa cosa agli occhi andrebbe tutto bene".

I medici misero nero su bianco che il giovane soffriva di "psicosi minacciosa", uno stato mentale che indusse non uno ma due medici a prescrivergli dei giorni di sospensione dal lavoro, uno dei quali avrebbe coperto anche il giorno dello schianto. Certificati che gli investigatori trovarono poi a casa del pilota, strappati e mai consegnati al datore di lavoro, Germanwings. L'ultima visita medica di Lubitz risale al 20 marzo e mostra dei miglioramenti: Lubitz dorme un po 'meglio, sembra sereno. Alle domande sulla sua vita privata, risponde di avere un buon rapporto con i genitori, i suoi amici e la fidanzata. Insomma, l'allarme sembra rientrato. Purtroppo non è così.

Quattro giorni dopo lo schianto contro le montagne dell'Alta Provenza.

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