Luca Bizzarri piange per la sua Genova: "Senza parole, so già che nessuno pagherà"
15 Agosto 2018 - 08:31Affida il suo dolore ai social e lo fa in modo umano. In una situazione che di umano non ha nulla
Luca Bizzarri dà voce al suo dolore, in questo momento difficile per tutti, anche per chi ligure non è. Sono tanti, tantissimi i commenti che si rincorrono sul web riferiti alla tragedia che sta vivendo Genova. Ma uno in particolare urla e piange insieme.
Quello di un comico, spesso triste e iroso, un uomo che ama la sua città, soffre per lei e lo fa in modo totale. Con la quale in passato ha litigato, come fanno le coppie sposate da sempre, urlandosi contro tutto. Per poi riabbracciarsi e amarsi più di prima.
E' Luca Bizzarri che scrive sui social e dà sfogo al suo dolore, dolore che appartiene a tutti. Ma ancor di più ai suoi concittadini e a tutti coloro che amano e conoscono questa città, a volte scorbutica come i suoi abitanti. Ma ricca di amore e pronta ad aiutare.
Perchè se un genovese ti aiuta, lo fa magari senza un sorriso, ma con tutto il suo cuore.
E ora è lei ad avere bisogno di aiuto, per risollevarsi e tornare, non senza difficoltà, la città stupenda che è. Con i suoi difetti certo, ma anche con tutti i suoi pregi.
“Ci aspettano lacrime e, dopo le lacrime, tempi duri e difficili. Servirà la buona volontà e l’aiuto di tutti. Forza Genova, forza città mia”. È questo il primo commento di pancia di Luca. Seguito da un altro, più lungo e intenso. Si dice senza parole, ma le parole è riuscito a trovarle e a gridarle, anche se prive di voce. Bizzarri commenta poi le parole del sindaco Bucci, giustificandole, ma non sono lo specchio del loro sentimento. "Dice il Sindaco che la città non è in ginocchio, ed è giusto che lo dica. Io però lo sono. Lo sono da oggi, da quando mi è arrivato il primo messaggio, da quando ho capito. Lo sono perché stasera a Genova c’è silenzio, perché non so cosa fare, dove stare. Sono in ginocchio perché su quel ponte, attraverso di lui, ho lasciato mille volte casa e mille volte sono tornato. L’ultima ieri sera”.
Sa che forse non pagherà nessuno, perché i colpevoli sono tanti, troppi. Lo sconforto si impadronisce di noi quando ci vede deboli e abbiamo accusato un colpo in pancia che ci ha destabilizzato.
“E allora resto in ginocchio, per un po’, e sono felice che ci sia chi mi dice di rialzarmi subito. Ma ci resto, perché se prendi un pugno così forte fai bene a stare un po’ giù, a riordinare le idee- continua Bizzarri-Resto giù, in ginocchio, perché ho un’idea che mi gira in testa che sicuramente è sbagliata, dettata dallo sconforto, dalla tristezza. Ci rialzeremo. Non saremo meglio, saremo così”.
La speranza vuole farsi sentire.
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