Cronache

L'ultima grana della per la Raggi: i camion dei rifiuti consumano come Ferrari

Da un'indagine interna all'Ama emerge che i camion dei rifiuti consumerebbero un litro di carburante ogni due chilometri: una media folle

L'ultima grana della per la  Raggi: i camion dei rifiuti consumano come Ferrari

Il paragone sembra grottesco e per certi versi in effetti lo è: i camion dell'Ama, l'azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Roma, consumano quanto una Ferrari.

Da un approfondimento pubblicato oggi dall'edizione romana del Corriere della Sera emerge che la spesa per il carburante per i mezzi della nettezza urbana all'ombra del Colosseo sarebbe praticamente folle: due chilometri al litro. Una media da Formula 1.

Ama avrebbe voluto avviare un'indagine installando delle telecamere in prossimità dei distributori di benzina ma i sindacati dei lavoratori - il cui assenso è necessario per via della legge sulla privacy - non hanno accettato, spiegando che "i problemi non sono alle pompe ma in giro per la strada, dove stazionano i mezzi aziendali, rubano proprio tutto il serbatoio.

"Non si tratta di essere contrari o meno al singolo accordo sulla videosorveglianza, su cui abbiamo pregiudizi ma non quando si tratta di tutelare il patrimonio aziendale - spiegala Fp Cgil Roma e Lazio, che motiva così il rifiuto di firmare l'accordo con l'azienda -. Il consumo anomalo preoccupa anche noi, ma vanno analizzate tutte le possibili cause: i mezzi sparsi per la città sono facile preda e non possiamo far finta che saranno le telecamere a risolvere il problema".

I lavoratori spiegano che i furti capitano più di frequente nei depositi di carburante all'aperto, dove assai spesso i serbatoi dei mezzi verrebbero bucati e "alleggeriti" del loro prezioso contenuto. Il problema quindi poco o nulla avrebbe a che fare con la scarsa o mancata videosorveglianza, argomentano i sindacati.

Non è la prima volta che l'azienda capitolina dei rifiuti scopre di avere problemi con l'erogazione della benzina per i mezzi: ad aprile del 2017 erano emerse delle incongruenze fra le quantità di carburante accreditate sulle tessere apposite e quelle effettivamente immesse nei mezzi.

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