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L'ultima lezione della regina e la diginità di invecchiare

L'ultima lezione della regina e la diginità di invecchiare

A lla vigilia dei novantatré anni Sua maestà Elisabetta, la regina, sta pensando di ritirarsi non dal regno ma dalla guida di Land Rover e affini, insomma di quel ricchissimo garage che viene valutato venti milioni di euro. L'età ha il suo peso, anche gli ultimi incidenti stradali del consorte Filippo hanno convinto la casa reale che è arrivato il tempo di abdicare alla patente che, nel caso specifico di Elisabetta The Queen, non è mai esistita. Infatti, per legge e consuetudine, la sovrana non è tenuta a conseguire la licenza di guida e mai ha dovuto superare test ed esami al volante dall'età in cui, da principessa, guidava i camion dell'esercito, mentre il Paese era in guerra. Ma non è soltanto la regina a tirare il freno a mano. Un suo compatriota, Mick Jagger, prossimo ai settantasei anni, ha alzato la mano per un giro di giostra. Gli otto figli, il ruolo di nonno e bisnonno, rappresentano già un impegno ma il tour dei Rolling Stones impone sacrifici fisici non più sostenibili e Jagger ha capito che il viaggio in Nordamerica avrebbe comportato rischi. È bello e facile fare i fighi e andare in battaglia a cinquant'anni, poi arriva il tempo della guerra e allora cambia il clima, cambia l'avversario, il costo di acquisto delle numerose candeline è superiore a quello della torta. Diventa difficile arrendersi ma è opportuno incominciare a ridurre la velocità, esistono e resistono esempi di ultranovantenni che non mollano l'osso (quello è rimasto), Lando Buzzanca è andato a nozze a ottantatré anni, Arnoldo Foà volle provare l'ebbrezza a ottantanove ma sono colpi di scena e di schiena, la senilità fa brutti scherzi anche se esistono casi di vecchiaia giovanile, in controtendenza a quella vera, ufficiale anagrafica, una sorta di tramonto del piacere e degli interessi. La quota cento è una speranza dei mortali e non un provvedimento governativo, i festeggiamenti per il secolo di vita sono più patetici che divertenti. La dignità della propria vecchiaia è una conquista, serve a evitare la depressione che, ad esempio, ferì Vittorio Gasmann o continua a molestare Alain Delon, diventa aspro sopportare la fine di un film non scritto ma interpretato quotidianamente dagli stessi attori. Si chiama arte del vivere ma è trasformata in quella del sopravvivere. Ma non è il caso della regina Elisabetta che i suoi anni se li è goduti tutti, così come la rockstar Mick Jagger che cantando e ballando ha radunato quattro generazioni. Jonathan Swift, l'irlandese scrittore dei Viaggi di Gulliver, diceva giustamente che ognuno di noi vuole vivere più a lungo.

Ma nessuno ha voglia di invecchiare.

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