Cronache

Macerata, tunisino chiede al giudice di tornare in carcere

Il 31enne di origini tunisine cerca di tornare dietro le sbarre, vista la sua condizione economica: il carcere non è un albergo, il giudice lo rimette in libertà

Macerata, tunisino chiede al giudice di tornare in carcere

Un 31enne di origini tunisine, ma nato a Rimini, tenta in ogni modo di tornare in carcere, ma il tribunale di Macerata infrange il suo sogno.

Circa un mese fa Karim Ghouila, questo il suo nome, era entrato nella caserma dei carabinieri di Porto Recanati per chiedere ai militari un alloggio. Secondo quanto raccontato dall’uomo, nella sua abitazione di Montemarciano ormai non poteva più vivere, ecco spiegato il perché dell’assurda richiesta. Indagando su di lui, i carabinieri riescono a scoprire una misura di restrizione nei suoi confronti, comminata a causa dei precedenti che aveva alle spalle. Per lui risultava una sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Montemarciano, da cui pertanto non avrebbe mai dovuto spostarsi. A seguito della violazione di quella misura, dunque, il 31enne è finito dietro le sbarre, per poi tornare in libertà poco dopo.

Lo scorso martedì una nuova violazione da parte di Ghouila. Dopo esser stato arrestato dai carabinieri, ieri è finito dinanzi al tribunale di Macerata, dove si è presentato con dei tagli alle braccia. Sostenendo di essere gravemente malato ed in precarie condizioni economiche, il 31enne ha espressamente richiesto di esser incarcerato, almeno in cella avrebbe avuto qualcosa da bere e da mangiare. Dinanzi alla reiterata violazione delle restrizioni da parte dell’imputato, il Pm D’Arienzo ha chiesto la pena del carcere. Di diverso avviso invece il giudice Simonelli. Il carcere non è un albergo per cui, non avendo ravvisato elementi sufficienti per avanzare la richiesta di custodia in cella, ha rimesso in libertà l’imputato.

“Cosa devo fare per andare in carcere? Un reato? Allora lo farò”, avrebbe detto il 31enne, secondo quanto riportato da “Il resto del Carlino”. Appena uscito dal tribunale l’uomo ha annunciato che sarebbe andato in cerca di un’arma da fuoco, subito inseguito dai carabinieri perché non accadessero ulteriori problemi.

Il processo è stato rinviato al 7 di dicembre, dopo che il legale dell’imputato ha richiesto il rito abbreviato.

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