Cronache

Mafia Capitale, Marino: "Mai più appalti senza gara"

Roma prova a cambiare: ecco le nuove regole per l'assegnazione dei lavori pubblici

Mafia Capitale, Marino: "Mai più appalti senza gara"

Mai più all'assegnazione di appalti senza gara. Il diktat del Campidoglio è chiaro. Anche se un po’ tardivo. Si tratta della prima norma contenuta nelle nuove linee guida sulle gare di appalto presentate dal sindaco di Roma Ignazio Marino e dall'assessore alla legalità e trasparenza, Alfonso Sabella, messe a punto dopo lo scandalo di Mafia Capitale. Ulteriori mosse: la rotazione dei componenti delle commissioni giudicatrici e la pubblicazione sul sito web del comune di Roma di tutti gli atti delle gare.

''Con questo atto approvato ieri in Giunta diamo una risposta chiara e netta a quel "mondo di mezzo" che con la giunta Alemanno (l’inchiesta era partita nel 2012 ndr) era riuscito a controllare molta della spesa del Campidoglio'', ha detto Marino, sottolineando che ''con queste nuove norme sarà davvero difficile eludere le regole.'' Un ottimismo precoce quello del sindaco di Roma che stamattina ha incontrato il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Nelle mani del primo cittadino c’è "un elenco di 120 appalti che riteniamo essere sospetti."

Inoltre, il provvedimento prevede il rafforzamento dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione per tutte le procedure di appalti, che si svolgeranno senza alcuna discrezionalità del centro di spesa nella scelta delle imprese e cooperative da invitare. Una scelta che sarà, invece, affidata a sorteggio casuale a rotazione all'interno di elenchi di operatori accreditati. Sarò costituito un albo dei soggetti che potranno far parte delle commissioni giudicatrici, che verranno sorteggiati a rotazione per ogni singola gara. Aziende e operatori economici che partecipano alle gare di appalto dovranno fornire all'amministrazione una dichiarazione sui finanziamenti effettuati, nell'anno precedente, a partiti o esponenti politici, fondazioni e associazioni collegate a partiti, nonché l'impegno al rispetto degli obblighi derivanti dall'applicazione delle normative antimafia ed a denunciare all'autorità giudiziaria tentativi di estorsione, intimidazione e corruzione.

Chissà se tutti questi provvedimenti saranno sufficienti per tagliare i "tentacoli" che rischiano di affossare il Campidoglio.

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