Cronache

Mafia Capitale, cambia tutto: ora c'è l'aggravante mafiosa

La corte d'appello di Roma ha deciso che l'ex Nar Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi guidavano un'associazione di stampo mafioso. Condannati rispettivamente a 14 anni e sei mesi e a 18 e 4 mesi

Mafia Capitale, cambia tutto: ora c'è l'aggravante mafiosa

Nella sentenza di primo grado ai vertici di Mafia Capitale non fu riconosciuta l'associazione mafiosa. Oggi la sentenza è stata ribaltata: per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi fu associazione a delinquere di stampo mafioso. Quella del Mondo di Mezzo è mafia.

La terza corte d'Appello di Roma ha deciso che l'ex Nar Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi guidavano un'associazione di stampo mafioso. La sentenza, nell'aula bunker di Rebibbia, che vede imputate 43 persone, ha ribaltato il verdetto di primo grado che il 20 luglio del 2017 escludeva la matrice mafiosa delle due organizzazioni criminali agli ordini di Carminati e Buzzi. Dietro la corruzione infiltrata nella pubblica amministrazione della capitale, quindi, c'era un sodalizio improntato all'intimidazione e all'omertà tipiche della mafia.

Così i giudici della terza corte d'Appello presieduta da Claudio Tortora si sono espressi sulla natura dell'azione criminale di Carminati, Buzzi e soci che avevano messo in piedi una grave e diffusa rete di corruttela talmente tanto dilagante al punto da inserirsi nella pubblica amministrazione. Erano addirittura arrivati a coinvolgere alcuni esponenti della politica comunale e regionale, alterando il destino di molti appalti, puntando alla fine al business degli immigrati.

A Massimo Carminati e a Salvatore Buzzi sono state ridotte le condanne per i due: per l'ex Nar scende da 20 a 14 anni e sei mesi, per Buzzi da 19 ai 18 e 4 mesi. Collegati in videoconferenza dai penitenziari di Opera e di Tolmezzo, Buzzi e Carminati non hanno voluto essere ripresi dalle telecamere al momento della lettura della sentenza.

"Quanto accaduto è grave, è un fatto assolutamente stigmatizzabile l'aver riconosciuto in questa roba la mafia. Vedo che per molti cittadini da oggi è molto pericoloso vivere in Italia, è una bruttissima pagina per la giustizia del nostro Paese.

Il collegio ha riconosciuto la associazione di stampo mafioso, ma ha ridotto il trattamento sanzionatorio che era stato applicato in primo grado.

Noi abbiamo da sempre sostenuto che il tribunale fosse andato con la mano pesante su diverse condotte", ha commentato l'avvocato difensore di Salvatore Buzzi.

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