Cronache

Di Maio contestato da studenti e lavoratori a Pomigliano

A Pomigliano per la firma del protocollo d'intesa Miur-Mise, il ministro Luigi Di Maio è stato contestato da studenti e lavoratori. I manifestanti hanno chiuso la strada e bloccato il traffico per un paio di ore

Di Maio contestato da studenti e lavoratori a Pomigliano

Dagli spalti è arrivato qualche fischio coperto dagli applausi scroscianti, poi è partito l’inno nazionale, in una scuola, l’Itis Barsanti di Pomigliano d’Arco (Napoli), che stamattina così ha accolto il ministro Luigi Di Maio per la firma del protocollo di intesa Miur-Mise che consentirà agli studenti di vivere un’esperienza lavorativa al Mise. Il vicepremier pentastellato ha poi lanciato il progetto del “fondo italiano per l’innovazione”, che dovrà permettere di sviluppare le idee dei giovani. Intanto, all’esterno, un gruppo di lavoratori e una cinquantina di studenti presidiavano l’istituto.

I manifestanti hanno bloccato la strada e intonato cori contro Di Maio. “Le nostre scuole sono fatiscenti, e a Pomigliano da anni c’è un’idea di fare una cittadella scolastica”, ha dichiarato Luca Iuliano, rappresentante dell’Unione degli studenti di Napoli. Tra i contestatori c’erano anche diversi lavoratori licenziati da aziende presenti sul territorio, ex operai che nella chiesa di Don Peppino Gambardella hanno incontrato il ministro prima che si recasse a scuola. “Solo chiacchiere. Il ministro ha detto che per noi si prenderà degli impegni e ci farà sapere nei prossimi giorni”, ha rivelato Mimmo Mignano, ex operaio Fca. Fu licenziato nel 2014 con altri quattro operai per aver inscenato il suicidio e i funerali di Sergio Marchionne: protestarono contro l’azienda dopo i suicidi dei colleghi Maria Baratto e Pino De Crescenzo, per i quali oggi durante la manifestazione si è fatto un minuto di silenzio. Tra i lavoratori presenti al tavolo con Di Maio, e alla successiva manifestazione, anche due degli operai licenziati da Ambiente Spa, l’azienda di San Vitaliano dove nel luglio scorso si consumò un maxi incendio che bruciò balle di rifiuti stoccate.

I contestatori hanno atteso Di Maio ai cancelli per un paio di ore, ma il ministro ha lasciato la scuola andando via da una delle due uscite secondarie. "Hanno protestato contro tutto e contro tutti. Insultano giornalisti, avversari politici e quant'altro. Ma ora sono costretti anche loro, gli alfieri dei grillini, a fuggire da una porta secondaria", ha detto il senatore Maurizio Gasparri (FI), "Apprendiamo che Di Maio è stato costretto a Pomigliano d'Arco a lasciare l'Istituto Tecnico Barsanti da un'uscita secondaria a bordo di una utilitaria, con il servizio di scorta, per evitare la contestazione nei suoi confronti di un centinaio di ragazzi. Hanno protestato tanto, adesso si beccano le proteste. Come direbbe Virginia Raggi, il vento sta cambiando e Di Maio sta scappando".

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