Cronache

Ladro deruba malato di cancro. Lui gli scrive: "Era il mio ultimo viaggio"

L'appello di un malato terminale al ladro: "Questo era il mio ultimo viaggio con mia moglie: sto morendo di cancro". E un imprenditore milanese si offre di aiutare la vittima dell’ennesimo borseggio

Ladro deruba malato di cancro. Lui gli scrive: "Era il mio ultimo viaggio"

"Mi avete lasciato senza un soldo e senza carte di credito. Questo era il mio ultimo viaggio con mia moglie: sto morendo di cancro. Forse non leggerete questa lettera, so che non ve ne importa. Ma pensate a come possa stare". Ecco una storia che, per certi versi, non vorremmo mai sentire. È accaduto a Venezia, su uno dei tanti vaporetti che solcano ogni giorno il Canal grande.

Non passa tempo che un imprenditore milanese, che vuole rimanere anonimo, si offre di aiutare la vittima dell’ennesimo borseggio: "Il conto in albergo lo pago io. Credo che per questo signore il viaggio nel nostro Paese in questo momento della sua vita sia molto importante. Penso che abbia scelto Venezia per trascorrere momenti indimenticabili. Non è stato così. Non voglio, quindi, che abbia dell’Italia un pessimo ricordo".

Una storia a lieto fine ma che lascia comunque l’amaro in bocca. Michael Veley è un turista americano dei tanti che affollano le nostre città d’arte. Assieme alla sua signora, Michael arriva a Venezia sabato scorso. Per spostarsi tra calli e monumenti gira, come molti, sui mezzi pubblici. Come succede a Roma sul famigerato autobus numero 64, quello che porta dalla stazione Termini a piazza San Pietro, i furfanti salgono sul vaporetto numero 1 in cerca delle vittime di turno. Chi meglio di un tranquillo signore di mezz’età statunitense? Accade tutto in pochi secondi: complice la ressa, Michael viene depredato di ogni avere. Insomma, in pochi attimi l’uomo si ritrova senza un solo euro. Oltre, naturalmente, a tutti i documenti: passaporto, assicurazione, tessera sanitaria. E allora cosa fa? Scrive una breve ma toccante lettera pubblicata oggi su il Corriere del Veneto, forse, per colpire le coscienze dei malviventi. Si rivolge direttamente "alla persona che ha rubato il mio portafogli. Siamo arrivati nella vostra bellissima città il 14 luglio alle 14 (…) e sono diventato la tua prossima vittima". La lettera, consegnata ai carabinieri dopo aver denunciato il fatto, si conclude con "Ho pregato di perdonarti, e prego affinché tu ti allontani da questo peccato che ferisce le persone innocenti.

Ti perdono".

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