Cronache

Malato di Sla stacca le batterie al respiratore in segno di protesta

Il gesto estremo dopo tre ore trascorse davanti al ministero dell'Economia, in attesa di essere ricevuto da un rappresentante del governo. Al disabile restano quattro ore di vita

Malato di Sla stacca le batterie al respiratore in segno di protesta

"Abbiamo politici che trovano i soldi per tutto, non per i disabili gravissimi". È questa la dura accusa lanciata da Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 novembre Onlus, che riunisce i malati di Sla.

Da questa mattina, insieme ad altre persone che soffrono della stessa disabilità, l'uomo sta protestando davanti al ministero dell'Economia. Nei giorni scorsi aveva lanciato un ultimatum al governo, dicendosi pronto a lasciarsi morire in diretta, in polemica con un "emendamento per la non autosufficienza di 200 milioni", una cifra definita "un'elemosina".

Intorno alle due Usala ha staccato le batterie del respiratore che lo tiene in vita, in segno di protesta per non essere ancora stato ricevuto, dopo tre ore di attesa. Mariangela Lamanna, vicepresidente del comitato, ha spiegato che, dopo il gesto estremo, all'uomo "restano poco meno di quattro ore di autonomia respiratoria".

Una decina di persone stanno manifestando davanti al ministero. Minacciano di seguire tutti l'esempio di Usala se non saranno ricevuti da un rappresentanti del ministero o dell'esecutivo. "Non andremo a casa fino a quando non otterremo quello che vogliamo", hanno assicurato i malati.

I disabili manifestano a Roma per la libertà di curarsi con il metodo Stamina. Oggi hanno bloccato via Venti settembre, nella zona del ministero, con le loro carrozzelle, nel tentativo di ottenere più fondi per l'assistenza domiciliare.

Presente anche Michela Pennacchio, moglie di Raffaele, che morì dopo l'ultima manifestazione, a ottobre.

Commenti