Cronache

Madri gay si contendono i figli. E la Consulta inventa il ruolo di "genitore sociale"

Dopo un lungo iter processuale, una madre "di fatto" si vedrà riconosciuto il diritto di un genitore tradizionale nell'affidamento dei figli dopo la separazione

Madri gay si contendono i figli. E la Consulta inventa il ruolo di "genitore sociale"

È in arrivo dalla Corte Costituzionale una sentenza che potrebbe segnare una svolta decisiva nella gestione dei figli nati da matrimoni e coppie omossessuali.

Mamme gay si contendono i figli, la svolta della Consulta

Infatti, secondo come riporta Repubblica, la Consulta si appresterà a regolamentare il legame giuridico di un genitore "non biologico" quando una coppia di fatto si scioglie: al partner verrà riconosciuto ugualmente il diritto di continuare il rapporto che ha avuto fino a quel momento con il figlio, esattamente con la stessa procedura che regola la separazione di una famiglia tradizionale.

Protagoniste della sentenza della Corte Costituzionale sono due donne che dopo aver vissuto otto anni insieme, durante i quali hanno avuto anche due gemelli grazie alla fecondazione assistita effettuata in Spagna, decidono di separarsi.

Ed è da quel momento che inizia l'inter processuale: prima la sentenza del tribunale di Palermo del 2015, che riconosce alla madre non biologica di mantenere il rapporto con i figli, visto il legame stabile maturato nel tempo; poi la contestazione della decisione da parte della madre naturale alla corte d'Appello di Palermo, la quale decide di passare la palla alla Corte Costituzionale.

Secondo la Consulta c'è infatti di mezzo l'articolo 337-ter che per i giudici presenta alcuni vizi di costituzionalità, poiché pur sancendo il diritto del figlio minore a mantenere un rapporto continuativo con ciascuno dei genitori, non specifica però se genitori biologici o meno.

Così domani, giorno in cui è fissata l'udienza pubblica e la camera di consiglio, il giudice relatore Mario Rosario Morelli, tenendo come principio l'interesse dei figli, riconocerà alla madre "di fatto" gli stessi diritti di un genitore tradizionale, nel suo ruolo di "genitore sociale".

Decisione che, dunque, sembra mettere fine all'incertezza legislativa per tante coppie omossessuali.

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