Cronache

Le mani dei Camorra sull'ospedale di Caserta

Arrestate 24 persone legate al clan dei Casalesi e degli Zagaria. Una vera e propria associazione a delinquere per controllare gli appalti ospedalieri nel Casertano

Le mani dei Camorra sull'ospedale di Caserta

Le mani della camorra sulla sanità e sugli appalti. Questa mattina la Dia di Napoli ha arrestato 24 persone nelle provincie di Caserta, Napoli e Verona, 10 con custodia cautelare in carcere e 14 agli arresti domiciliari, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d'ufficio, con l'aggravante del metodo mafioso.

L'indagine, durata più di due anni, è stata supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali audio-video, eseguite anche all'interno dell'Azienda ospedaliera S. Anna e S. Sebastiano di Caserta. Secondo l'accusa, dalle attività investigative sono emerse la piena operatività all'interno della struttura sanitaria del clan Zagaria, fazione operante a Casapesenna (Caserta) del clan dei Casalesi, e una consolidata rete di connivenze e collusioni venutasi a creare, sotto la regia dei boss della camorra casertana, tra appartenenti al mondo della pubblica amministrazione, della politica e dell'imprenditoria. Attraverso tali rapporti gli Zagaria riuscivano a controllare e gestire, in regime di assoluto monopolio, gli appalti e gli affidamenti diretti di lavori all'interno dell'ospedale casertano.

Intercettazioni, acquisizioni documentali e altre prove sarebbero state ulteriormente rafforzate dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, che hanno minuziosamente descritto negli interrogatori con i magistrati il complesso sistema politico-mafioso-imprenditoriale operante nell'ospedale di Caserta, facendo specifici riferimenti a molti degli indagati.

Centro nevralgico delle attività criminali è ritenuto l'ufficio del dirigente dell'Unità operativa complessa di ingegneria ospedaliera, Ing. Bartolomeo Festa, in carica dall'1 gennaio 2006 per volere di Francesco Zagaria.

Quest'ultimo, coadiuvato da gran parte degli impiegati del suo ufficio, aveva il compito di truccare i bandi di gara per favorire gli imprenditori del clan, i quali, a loro volta, periodicamente dovevano versare parte dei guadagni così ottenuti agli Zagaria.

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