Cronache

Il manifesto per il battesimo del figlio del boss: "È cosa nostra"

Il bambino è figlio di un uomo in passato più volte denunciato per associazione mafiosa e ritenuto vicino al clan Laudani

Il manifesto per il battesimo del figlio del boss: "È cosa nostra"

Manifesti di sei metri per tre che annunciano il battesimo, domani, di un bimbo con nome e cognome con la scritta "Questa creatura meravigliosa è cosa nostra" e la foto del piccolo con la coppola sono comparsi in alcuni comuni tra Riposto e Giarre nel catanese. Il questore di Catania, Marcello Cardona, ne ha disposto la rimozione. Il bambino è figlio di un uomo in passato più volte denunciato per associazione mafiosa e ritenuto vicino al clan Laudani. Nel poster si preannuncia la presenza di alcuni cantanti, noti per la loro partecipazioni a programmi televisivi, e anche di artisti neomelodici. Sono state avviate indagini della polizia. La festa pubblicizzata nel cartellone è privata e si svolgerà in una villa a Giarre. Sul manifesto appare anche il logo di radio Universal. I nomi degli ospiti della serata sono noti nella zona: il cantastorie Luigi di Pino, Angela Troina, Claudio Tropea, i neomelodici Gianni Narcy e Dany Diamante, e la cantante etnea Andrea Azzurra Gullotta. Su Facebook, nelle bacheche degli abitanti della zona, fioccano i commenti.

"I manifesti comparsi a Catania e dintorni che ritraggono un bambino con la coppola e la scritta ’Questa creatura meravigliosa è...cosa nostra!’ per annunciare il battesimo del minore rappresentano un’operazione di strumentalizzazione indegna che va condannata con fermezza". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l’infanzia e l’adolescenza, Vanna Iori. "Con quei cartelloni si tenta di associare e assimilare la figura innocente di un bambino ai valori, disdicevoli, della mafia: non possiamo accettare che un simile gesto possa passare sotto silenzio e per questo mi auguro che si possa arrivare quanto prima a individuare chi ha permesso che ciò potesse accadere", aggiunge Iori.

"Macchiare la vita innocente di un bambino con quella scritta equivale a marchiare, in modo negativo, la sua dignità e il suo futuro: il messaggio culturale che si nasconde dietro le parole ’cosa nostrà fa rabbrividire", sottolinea la deputata del Pd.

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