Cronache

Manifesto choc contro la polizia a Benevento: "Bulli"

Affissi nella notte proprio quando si festeggiano i 165 anni dall'istituzione del corpo. Le inquietanti accuse ideologiche e la solidarietà alle forze dell'ordine

Manifesto choc contro la polizia a Benevento: "Bulli"

Si festeggiano i 165 anni dell’istituzione della polizia ma a Benevento spuntano inquietanti manifesti contro le forze dell’ordine: “Bulli stipendiati”.

La scoperta nella notte, in un’area centrale del capoluogo sannita, a pochi passi da dove gli uomini e le donne delle forze dell’ordine hanno celebrato l’importante ricorrenza. I manifesti, probabilmente ciclostilati, lanciano pesanti accuse ideologiche ai poliziotti e al questore di Benevento, Giuseppe Bellassai definendoli “bulli” e “violenti”.

Gli insulti alla polizia erano raccontati in slogan e vignette in cui c’è chi ritiene che “la differenza tra un bullo e un poliziotto? Lo stipendio” e che “il poliziotto perpetra le sue angherie ai danni del prossimo sostenendo ipocritamente di adoperarsi per il bene comune, coperto dalla legge e pagato con i soldi che i padroni rapinano al popolo”.

Tutti i manifestini portavano una dicitura ben precisa e di profonda e insanabile contrapposizione ideoogica che rimanda la mente direttamente agli anni ’70: “Festa della Polizia: 165 anni di violenze, torture, soprusi e abusi al servizio degli interessi dei ricchi e dei politici!”. E sotto lo “slogan” la firma comune a tutti i murali: quella di una sedicente associazione intitolata al “Capitano Acab”, che citail personaggio centrale del Moby Dick di Melville ma lo associa alla sigla anti-forze dell’ordine che sta per All Cops Are Bastards.

Un delirio ideologico che ha immediatamente sollevato un’ondata di reazioni e di solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine da parte dei cittadini e della politica locale. Non è la prima volta che a Benevento si registrano “attacchi” del genere alle forze dell’ordine. Come riporta

shtml" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">Ottopagine, infatti, già a gennaio scorso apparvero delle scritte ingiuriose nei confronti dei poliziotti sui muri dell’area in cui sorge la Questura.

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