Cronache

Con la maschera di De Luca bloccano il termovalorizzatore di Acerra: la protesta dei lavoratori ex Cub

Sono senza lavoro da anni, i lavoratori dell'ex Consorzio unico di Bacino hanno bloccato stamattina i tir davanti al termovalorizzatore di Acerra

Con la maschera di De Luca bloccano il termovalorizzatore di Acerra: la protesta dei lavoratori ex Cub

Sul volto la maschera del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e del vicepresidente Fulvio Bonavitacola. In mano lo striscione che alzano ogni volta nelle loro innumerevoli proteste. Un gruppo di lavoratori dell’ex Consorzio unico di Bacino si è barricato stamattina davanti al termovalorizzatore di Acerra (Napoli) impedendo l’ingresso ai tir. Dopo un paio di ore sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine intervenute sul posto. Sono da anni senza lavoro e senza stipendio, oltre che in attesa di una parte di contributi (Guarda la gallery).

"Basta con le chiacchiere - afferma Giovanni D’Errico –. I tempi sono scaduti il 17 gennaio 2018. Cosa si aspetta?". Giovanni era in protesta con altri tre ex colleghi. Dovrebbero essere impiegati dalla Regione in nuove attività lavorative. Aspettano da gennaio una svolta nella loro vertenza. Ma tutto è rimasto invariato. Da tempo il gruppo di lavoratori di Acerra manifesta per sbloccare questa situazione, anche con iniziative eclatanti. Un paio di settimane fa presidiarono la sede della Regione in via Santa Lucia, a Napoli, con otto fantocci rappresentanti lavoratori morti per le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere. In quell’occasione uno di loro, Giovanni D’Errico, fu colto da un malore che li costrinse a porre fine alla contestazione.

Il 12 giugno scorso si presentarono sotto casa del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a Pomigliano. Qualche giorno dopo provarono ad incontrarlo a Roma, ma rimasero all’esterno del ministero. Oggi hanno bloccato per un paio di ore i camion dei rifiuti, quei rifiuti con cui hanno lavorato fino a quando il Consorzio di Bacino - che si occupava della raccolta per la Regione - non è stato messo in liquidazione, lasciando senza occupazione un migliaio di lavoratori.

Sono passati anni e fino ad ora non si intravede ancora alcuna prospettiva occupazionale.

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