Cronache

Matrimoni finti per ottenere permessi di soggiorno

Blitz del Ros di Cosenza. 9 gli indagati

Matrimoni finti per ottenere permessi di soggiorno

Matrimoni finti per riuscire a ottenere permessi di soggiorno. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un provvedimento cautelare, disposto dalla Procura di Cosenza, nei confronti di tre persone. Inoltre sono state eseguite perquisizioni domiciliari nei verso altre sei persone. L’accusa per tutti gli indagati è quella di favoreggiamento di permanenza illegale di stranieri nel nostro paese. Tutto è partito da controlli a cittadini marocchini sospettati di attività terroristiche. Invece l’indagine ha portato a scoprire un gruppo composto da italiani e marocchini. Gli italiani, dietro un compenso che poteva variare da un minimo di 4mila a un massimo di 7mila euro, si occupavano di pianificare matrimoni falsi tra connazionali ed extracomunitari. In tal modo gli stranieri acquisivano il diritto ad avere un permesso di soggiorno provvisorio e alla documentazione necessaria per vivere in Italia.

Come detto in precedenza, inizialmente le indagini sono partite per scovare una presunta cellula terroristica, dopo che un cittadino marocchino aveva parlato di possibili futuri attentati in Europa. I carabinieri sono riusciti a individuare 27 persone coinvolte in falsi matrimoni stipulati tra luglio 2015 e giugno 2018 tra italiani e marocchini. Un cosentino sarebbe a capo del gruppetto di italiani (sei in tutto) che avevano come compito quello di individuare stranieri bisognosi di permessi di soggiorno. Oltre all’assistenza logistica, il gruppo si occupava anche di organizzare il matrimonio e garantire agli extracomunitari tutti i vantaggi da questo derivanti. Tutto per la modica cifra di 4/7mila euro a matrimonio. Un lavoro che iniziava prima dell’unione tra le due parti e terminava successivamente, dopo aver aiutato gli extracomunitari ad avere il permesso di soggiorno, i documenti di identità necessari per vivere sul territorio italiano e una patente di guida valida nella Comunità Europea.

In totale sarebbero 7 i matrimoni risultati falsi.

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