Meggiorini salva una ragazza dalla violenza del fidanzato

Sarà perché cresciuto in un piccolo paese del Veronese o sarà grazie agli insegnamenti dei genitori, fatto sta che Riccardo Meggiorini, attaccnte del Chievo, è l'antitesi dello stereotipo sui calciatori.

Anzi, è un campione oltre che sul campo, anche nella vita e tre giorni fa lo ha dimostrato ancora di più salvando una ragazza che chiedeva aiuto nel cuore della notte.

Ma, come racconta al Corriere della Sera, Riccardo non si sente un eroe: "Mi imbarazza molto tutta questa attenzione su di me. Non ho salvato nessuno, ho solo aiutato una persona che era in difficoltà".

Meggiorini stava dormendo con la fidanzata Silvia, nella sua casa di Verona, quando all'incirca verso le due di notte, sente delle grida di donna provenire dalla strada. Svegliato dai rumori, decide immediatamente di intervenire: avverte la compagna di chiamare i carabinieri e senza pensare alla sua incolumità si precipita in strada: "È stato il mio istinto, davvero non ho dovuto ragionare. Lei gridava 'Aiuto, lasciami, mi fai male!'", commenta il calciatore.

Sceso in strada vede la ragazza alle prese con un compagno violeto. Si avvicina al ragazzo e gli dà una spallata, buttandolo a terra e bloccando fino all'arrivo dei carabinieri: "Erano due ventenni. Lei continuava a piangere disperata. Ma non mi interessa rivederla. Quello che ho fatto si è esaurito con l’arrivo dei militari, quando ho dato le mie generalità per raccontare cosa era successo. Se mi hanno riconosciuto? No, mica era importante!", racconta Meggiorini.

L'attacante del Chievo, è convinto di aver fatto solo il suo dovere e di aver agito seguendo quei valori che ha imparato fin da piccolo da mamma e papà: "I miei genitori sono orgogliosi, in fondo quello che ho fatto è frutto dei loro insegnamenti, mi hanno cresciuto facendo dell’altruismo un valore".