Rubrica Cucù

Meglio il Vesuvio che il traffico

Ma da noi l'estate è solo pluviale, anche Meteo Renzi è un acquazzone di parole

Meglio il Vesuvio che il traffico

Quest'estate è rimasta nubile e illibata. È passato ferragosto ed è rimasta vergine, non si è ancora visto l'evento dell'estate, il protagonista dell'estate, il fenomeno dell'estate, la polemica dell'estate, la canzone dell'estate, il libro dell'estate, il sex symbol dell'estate, il tormentone dell'estate. Gli avvenimenti di cui parlano i media non sono proprio freschi di giornata: la prima guerra mondiale, l'anniversario di Togliatti e Berlinguer, il bimillenario di Augusto. L'unico protagonismo vigente è di natura meteorologica, il maltempo. La storia da noi si è ritirata tra le nuvole, la leadership è atmosferica. In mezza Italia l'estate non è mai arrivata, non ha disfatto il guardaroba, non ha generato sudati atti d'amore. L'estate zitella scivola in sordina in una specie di limbo storico con vista su pozzanghera. Eppure il mondo è agitato, dall'Ucraina al Medio Oriente, si abbattono guerre e genocidi.

Ma da noi l'estate è solo pluviale, anche Meteo Renzi è un acquazzone di parole, l'estate smotta e frana nei giorni, esonda nei fiumi o al più si accende come un vulcano. Per rendere spensierato il ferragosto dei napoletani il corriere locale si è preso la briga di calcolare cosa accadrebbe in caso di eruzione del Vesuvio; una fila automobilistica di 400 chilometri, dunque un'ecatombe con paralisi del traffico. Meglio non prendere la macchina e rassegnarsi all'eruzione a domicilio piuttosto che morire in coda, tra clacson impazziti e furbetti che vogliono passare col rosso della lava agli incroci..

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