Cronache

Metro C, a pochi giorni dall'inaugurazione è già caos

Ieri centinaia di passeggeri sono rimasti bloccati ai tornelli a causa del ritardo di un treno che ha mandato in tilt il sistema. Ma la scarsa frequenza dei convogli sulla metro C ora rischia di far collassare il nodo di scambio di San Giovanni

Metro C, a pochi giorni dall'inaugurazione è già caos

Ha aperto i battenti da meno di due settimane, eppure la nuova stazione della metro C di San Giovanni già fa discutere. Sì, perché la fermata-museo che i romani attendevano da anni e che permette a circa 60mila utenti al giorno di spostarsi rapidamente dalla periferia Est fino al centro della Capitale, a pochi giorni dal taglio del nastro ha già festeggiato il suo primo cortocircuito.

Nella mattinata di giovedì centinaia di passeggeri che dovevano effettuare il cambio dalla linea C alla A sono rimasti bloccati ai tornelli, perché le banchine erano zeppe di passeggeri. Una scena surreale, ripresa in un video pubblicato sulla pagina Facebook del Codacons, che ha immortalato la folla di viaggiatori ammassata all’ingresso della metropolitana, tra proteste e sguardi attoniti. “È una prassi normale legata alla sicurezza, quando le banchine sono piene gli utenti vengono fermati per evitare che si formi la calca”, ci spiega un controllore dell’Atac. Anche se, ammette, “si tratta di una procedura che applichiamo in casi particolari”. E sono molti quelli che, adesso, adombrano qualche sospetto. “È strano che sia sempre così affollata, soprattutto nell’ora di punta”, commenta un turista americano in vacanza nella Capitale.

Colpa, secondo gli utenti, dei treni che non passano e dei tempi di attesa troppo lunghi che determinano l’accumularsi dei passeggeri e mandano il sistema in tilt. I treni della tratta San Giovanni-Pantano passano ogni dodici minuti. Quattro, invece, sono quelli che in media si devono attendere per prendere un treno della linea A. “Troppo per una metropolitana”, si lamenta una ragazza. “Dovrebbero aumentare le corse”, le fa eco un suo coetaneo. Il pericolo, secondo il Codacons, è quello di “un vero e proprio collasso del trasporto metropolitano”. La frequenza dei treni sulla Metro C è “insufficiente” a soddisfare l’utenza, denuncia il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, e questo crea “prevedibili e inevitabili intasamenti” nella stazione di San Giovanni. La richiesta unanime, allora, è quella di incrementare il numero dei convogli per evitare che l’episodio della scorsa mattinata diventi routine.

Ma per il presidente della Commissione Mobilità capitolina, Enrico Stefàno, non ci sarebbe nessun rischio. Anzi, secondo il rappresentante pentastellato si tratterebbe soltanto dell’ennesima “campagna denigratoria nei confronti di Atac e della città”. E minimizza: “Questa mattina, dopo quasi due settimane in cui il servizio ha funzionato alla perfezione senza mai creare disagi agli utenti, al nodo di scambio tra la Metro C e A di San Giovanni si è creata un’attesa un pò più elevata del solito e per circa 10 minuti gli ingressi alla banchina della A sono stati contingentati, il tempo che un treno vuoto arrivasse da Arco di Travertino per consentire ai passeggeri di defluire”. Tutto nella norma, quindi, secondo Palazzo Senatorio. “I nodi di scambio per loro natura attirano un numero elevato di utenti”, rammenta Stefàno sul suo profilo Facebook. Quindi “può accadere che gli ingressi siano contingentati per il grande afflusso”.

“Succede a Roma già a Termini, succede in tutte le città occidentali, anche le più virtuose. Che avvenga a San Giovanni è un bene, vuol dire che la Metro C è attrattiva, e molte persone hanno deciso (finalmente) di lasciare a casa l'auto”, prosegue. Non sono d’accordo i turisti che incontriamo all’uscita della metro, abituati, forse, ad altri standard. Del resto, è lo stesso Stefano ad ammettere poco dopo che, effettivamente, i tempi d’attesa potrebbero essere ridotti. “A livello di infrastruttura e di materiale rotabile potremmo scendere subito a 9 minuti”, riconosce il presidente della Commissione Mobilità, ma, si giustifica, “siamo in attesa delle autorizzazioni da parte della Commissione di Sicurezza e di Metro C Spa, dato che qualcuno in passato si era dimenticato di prevedere questa possibilità”.

La situazione, però, mette le mani avanti il grillino, è destinata a rimanere così almeno per i prossimi due anni, "finché non saranno completati i lavori del tronchino di inversione a via Sannio”. Con buona pace di quella mamma idealista che, ogni mattina, accompagna la figlioletta a scuola con i mezzi: “Hanno promesso che avrebbero aumentato le corse, spero non ci voglia molto”, commentava dopo la giornata di caos.

Di sicuro, anche le polemiche sono destinate a restare.

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