Cronache

Dal microcredito Cei soldi a un islamico: la protesta del parroco

La Cei aiuta migranti di fede islamica. La protesta di Don Luigi: "Gli italiani sono trattati peggio dei migranti"

Dal microcredito Cei soldi a un islamico: la protesta del parroco

"Gli italiani sono trattati peggio dei migranti!". A dirlo è don Luigi Larizza, parroco della parrocchia del Sacro Cuore a Taranto. Il sacerdote, intervistato da La Fede Quotidiana, accusa duramente il vescovo di Lecce. Denuncia la diversità di trattamento fra i leccesi e gli extracomunitari. Pare che la diocesi, grazie al microcredito Cei, abbia dato un prestito a fondo perduto di 10mila euro ad un pakistano islamico per avviare un’attività commerciale.

Il sacerdote, indignato, tuona: "Ora la diocesi di Lecce aiuti anche i leccesi e non solo i musulmani. Tutti devono essere aiutati senza discriminazioni". E poi invita i cittadini in difficoltà a chiedere una mano d’aiuto al prelato. "A questo punto dico ai leccesi: bussate alla porta della diocesi e chiedete al vescovo, se siete in difficoltà o volete avviare un’attività. Sulla base di quello che ha fatto per il pakistano ritengo dovrà fare anche per tutti voi".

Dunque, don Larizza, chiede soltanto una parità di trattamento in un periodo nel quale gli italiani si sentono abbandonati dalle istituzioni e sono alla canna del gas. Il prete invita la diocesi ad usare la stessa magnanimità con i suoi figli che non possono pagare l’affitto o non arrivano alla fine del mese. "Se ovviamente questa gente non riceverà lo stesso trattamento del pakistano, vorrà dire che il vescovo ha sbagliato".

E, quando lo accusano di essere razzista, il sacerdote risponde perentoriamente: "Nessun razzismo. Semmai, il razzismo è al contrario! Gli italiani spesso vengono trattati peggio dei migranti. Il razzismo lo stanno subendo proprio loro. La carità va fatta a tutti senza valutare la razza e il colore; qui sembra che lo Stato preferisca i migranti alle ragioni degli italiani, che stanno sopportando tanto e sono sin troppo pazienti. Le necessità dei connazionali sono spesso ignorate, mentre, a chi viene da fuori, si assicura tutto.

Questo è ingiusto ed immorale! Del resto, perché questo signore islamico non ha chiesto soccorso alla sua comunità? Vada da loro! Tuttavia, è giusto dire che i musulmani spendono i soldi per costruire le moschee, e, infatti, a Roma ne hanno una più grande di San Pietro".

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