Cronache

Migrante in cella, polizia locale alla "gogna" per lo scatto

Bufera sullo scatto postato dalla polizia locale di Opera, nel Milanese, che raffigura un migrante dietro le sbarre. Il sindaco: "Solidarietà agli agenti"

Migrante in cella, polizia locale alla "gogna" per lo scatto

“Stamattina a seguito di segnalazioni da parte di cittadini, che lamentavano un soggetto teso ad infastidire le persone nell'area mercato di Opera, personale del Corpo è intervenuto per le attività di rito. La persona è in stato di fermo e sono in corso gli accertamenti”. È il testo scritto dalla polizia locale di Opera, nel Milanese, a corredo di uno scatto apparso su Facebook. Un’immagine che ha sollevato un dibattito infuocato. Nella foto, infatti, si vedono i due caschi bianchi che hanno eseguito il fermo "in posa" davanti alla cella di contenimento. Al di là delle sbarre l’uomo, un immigrato, con il viso coperto dai pixel. Un’accortezza, quella di aver camuffato l’identità dello straniero, che non è servita a evitare la polemiche. Proprio come fu per lo scatto del presunto accoltellatore del brigadiere Cerciello Rega, Natale Hjorth, il web si è diviso tra chi plaude all’operazione e chi si dice sdegnato per la “troppa spettacolarizzazione”.

“Un gravissimo errore. Non smetteremo mai di ringraziarvi per il lavoro che fate, ma mostrare un uomo che, peraltro non è neppure condannato ma solo in stato di fermo in attesa di accertamenti - commenta qualcuno - è illegale, degradante e inumano”. E ancora: “Troppa spettacolarizzazione. Va bene l’intervento ma non condivido la foto”. Anche la stampa non ha perso occasione per stigmatizzare l’accaduto, appellandosi al comma 6 bis all’art. 114 cpp che vieta “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta”.

Tra quelli che, invece, difendono l’operato degli agenti c’è il sindaco leghista Antonino Nucera, che ha condiviso il post "incriminato". “La mia solidarietà - scrive Nucera - agli agenti della Polizia Locale di Opera, vittime di una speculazione giornalistica a difesa di un molestatore, pluripregiudicato, con in capo un provvedimento di espulsione e accusato di nuove molestie oltre che aggressione a pubblico ufficiale”. Il primo cittadino non ha dubbi e punta il dito contro la stampa: “Se il giornalista non si fosse fermato all’immagine, tra l’altro oscurata e priva di generalità che lascino in qualche modo risalire all’identità del criminale già condannato fino al terzo grado, avrebbe potuto assumere tutte le informazioni necessarie per un pezzo di cronaca (compresa l’aggressione agli agenti) e non di mera speculazione politica”.

Parole che non sono servite ad abbassare il polverone mediatico. Così è arrivato il dietrofront dei caschi bianchi che hanno rimosso il vexato contenuto scusandosi con gli utenti. Nel nuovo post, apparso nel tardo pomeriggio, viene ricostruita la turbolenta dinamica del fermo dello straniero. All’esito dei controlli è risutato che, quest’ultimo, “aveva a suo carico un ordine di espulsione del Questore già dal 2017, trattenendosi irregolarmente sul territorio italiano”. Ma c’è di più, perchè l’irregolare ha aggredito gli operatori “procurandogli lesioni” e costringendoli a ricorrere alle cure mediche.

L’uomo, accusato di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, si trova in attesa della convalida di arresto.

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