Cronache

Migranti, via controlli interni: tra sei mesi torna Schengen

La Commissione europea ha concesso l'ultima proroga per Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia

Migranti, via controlli interni: tra sei mesi torna Schengen

Altri sei mesi, poi l'area Schengen tornerà alla normalità. La Commissione europea ha avvertito i Paesi che hanno introdotto controlli straordinari alle frontiere, come ad esempio Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, di interromperli nei prossimi sei mesi. In realtà la Commissione Ue ha raccomandato a questi Stati di prorogare i controlli speciali solo per gli ultimi sei mesi. Di fatto una proroga è stata concessa nonostante la situazione migratoria, secondo Bruxelles, si sta "stabilizzando in Europa". Il motivo, secondo la Commissione che dà il via alla proproga, "è la presenza di molti migranti irregolari e di richiedenti asilo in Grecia". In questi ultimi sei mesi controlli di frontiera dovrebbero essere condotti "in modo mirato e limitato, e solo come mezzo di ultima istanza".

La Commissione contemporaneamente, con una raccomandazione, invita gli Stati membri a fare sempre più uso di misure alternative "in grado di fornire il medesimo livello di sicurezza", come controlli di polizia "proporzionati" nelle aree di confine e lungo le principali arterie di trasporto. Diversi Stati Ue hanno fatto uso di questi controlli di polizia intensificati nelle aree di confine (tra questi l'Italia), ma per la Commissione non sono misure che possano essere considerate equivalenti ai controlli di confine: costituiscono invece delle buone pratiche, volte ad affrontare "minacce persistenti e accresciute" alla sicurezza interna. I controlli straordinari erano stati autorizzati, a norma del codice delle frontiere di Schengen, dal Consiglio il 12 maggio 2016, alla luce delle "circostanze eccezionali" previste dal codice per quanto riguarda la permeabilità delle frontiere esterne; i controlli sono stati poi prorogati l'11 novembre 2016 e il 7 febbraio 2017. Quella che scatta da oggi è dunque la terza proroga.

Nei prossimi sei mesi dunque gli Stati con controlli speciali dovranno introdurre misure di sicurezza alternative a quelle straoridianarie che possano cumque garantire standard di sicurezza elevati.

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