Cronache

Decine di migranti continuano a dormire in strada alla Stazione Tiburtina

Sono decine i migranti che continuano a dormire in strada alla Stazione Tiburtina assistiti dai volontari del Baobab. Gli attivisti: "Non ci sono abbastanza posti nelle strutture"

Decine di migranti continuano a dormire in strada alla Stazione Tiburtina

Nonostante gli sgomberi delle precedenti tendopoli e le promesse della giunta capitolina per far fronte all’emergenza profughi nella Capitale, sono decine i migranti che restano accampati a piazzale Spadolini, dietro la Stazione Tiburtina.

I posti nelle strutture romane sono tutti occupati, dicono i volontari che forniscono assistenza ai migranti accampati alla stazione, e così c’è ancora qualcuno che passa la notte in strada. “Adesso gli arrivi cominciano ad aumentare, ogni giorno arrivano almeno 10 persone, i casi più fragili vengono subito sistemati ma non tutti riescono ad essere accolti nelle strutture del Comune”, spiega a ilGiornale.it, Andrea Costa, che coordina i volontari dell’ex centro Baobab, che in questi mesi si sono occupati di fornire assistenza e pasti ai migranti "transitanti" che arrivano alla Stazione Tiburtina.

“Ora ce ne sono circa quaranta, sono arrivati da poco e aspettano di essere regolarizzati”, spiega l’attivista. Sono eritrei, etiopi, curdi e sudanesi. Tra loro ci sono anche sei ragazze eritree molto giovani. “Una di loro è rimasta incinta dopo essere stata stuprata in Libia”, racconta Costa. Le ragazze sono state appena sistemate nel centro di accoglienza della Croce Rossa in via del Frantoio, perché, spiega Andrea Costa, “man mano che i migranti partono da queste strutture, quelli che stanno da noi, entrano lì”.

Ma a via del Frantoio, secondo l’attivista, “i posti per l’accoglienza al momento sono tutti occupati”. “Ci sono delle strutture del Comune per l’emergenza freddo e l’emergenza caldo e stiamo valutando di mandarne qualcuno lì”, continua Costa, “ma qualcuno magari non vuole andarci, una parte minima, e poi non c’è posto per tutti perché ognuno ha uno status giuridico diverso, chi chiede asilo, chi aderisce alla relocation, chi è transitante: dipende molto anche da qual è il loro status giuridico”. Il problema è che con l’arrivo della bella stagione gli arrivi si moltiplicheranno e i posti, secondo i volontari del Baobab, non saranno più sufficienti. La città, insomma, è destinata a ripiombare nell’emergenza.

Nel frattempo, spiega Costa, il Comune lavora con le associazioni per trovare una soluzione: “Con l’assessorato (alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, ndr) abbiamo rapporti continui e ci stiamo organizzando”. “Ci auguriamo che la struttura del Ferrhotel sia disponibile il prima possibile anche perché tra un po’ i numeri cresceranno”, conclude l’attivista con riferimento alla struttura, un ex albergo per ferrotranvieri adiacente alla Stazione Tiburtina che la giunta Raggi ha deciso di ristrutturare, per destinarla all’accoglienza dei migranti.

La decisione di aprire un nuovo centro di accoglienza nella struttura aveva però scatenato le polemiche dei residenti del quartiere, da sempre contrari agli accampamenti dei migranti nei pressi della stazione. "C’è ancora qualche decina di migranti in strada all'uscita della Stazione Tiburtina, questo nonostante il Comune abbia deciso di spostarli tutti al centro della Croce Rossa in Via del Frantoio in attesa dell'apertura del nuovo centro, l'obiettivo è chiaramente quello di sfruttare emergenze create ad arte per ottenere spazi in via emergenziale”, attacca in una nota Lorenzo Mancuso, del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.

“C'è una mano invisibile che prende questi migranti dall'Africa facendogli pagare decine di migliaia di euro e li porta, chissà mai perché, esattamente dove sono gli accampamenti abusivi, tutto mentre questi disperati potrebbero avere un letto e delle cure specializzate nei centri autorizzati”, continuano i cittadini, attaccando i volontari del Baobab, che, intanto, per la prossima domenica hanno organizzato una nuova raccolta di indumenti per i migranti ospiti del “presidio” di piazzale Spadolini.

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