Cronache

Orlando sfida Salvini: "Sea Eye venga a Palermo"

Il primo cittadino Orlando indica Palermo come approdo sicuro per la nave Sea Eye che aveva lanciato un Sos nel Mediterraneo. "Nessun Salvini faccia campagna elettorale sui bambini"

Orlando sfida Salvini: "Sea Eye venga a Palermo"

"A poche ore dalla sparizione di una imbarcazione che aveva lanciato un Sos inascoltato nel Mediterraneo, che fa temere il peggio, la presenza della nave Sea Eye in quella zona è riuscita a salvare 50 vite umane, 50 persone fra cui molti bambini. Mi auguro che nessun Salvini di turno, nè in Italia nè in Europa, pensi di poter fare campagna elettorale sulla pelle di questi esseri umani. Si indichi subito un porto sicuro a questa imbarcazione e a questi naufraghi. Un porto sicuro che non è certamente in Libia e che se non si trovano velocemente alternative potrebbe essere Palermo". Lo dice il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando.

Sull'argomento è intervenuto anche l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, a margine della presentazione dei rapporti della Fondazione Migrantes e della Caritas, da cui emerge come in Italia la percezione della presenza dei migranti e dei richiedenti asilo sia sovrastimata di quattro volte rispetto al dato reale. "C'è una comunicazione manipolata da interessi precisi a non far vedere la realtà. Ci stiamo muovendo non solo in Italia, ma in Europa, verso regimi che possiamo definire dittatoriali. Le cose vanno chiamate per nome e cognome".

A difendere la posizione del governo è invece, Igor Gelarda, responsabile siciliano enti locali della Lega. "Qualche barchino può sfuggire al complesso ingranaggio dei controlli nel Mar Mediterraneo sulle rotte dei migranti, ma con la politica dei porti chiusi voluta dal ministro Salvini la realtà è che non passa più nessuno: sbarchi in calo del 95% tra gennaio e febbraio, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I dati reali, fonte Viminale, dicono che dal primo gennaio al 28 febbraio sulle nostre coste sono arrivati 262 migranti, mentre nello stesso periodo del 2018 ne erano sbarcati 5.247.

Se qualche barchino riesce a sfuggire ai controlli, come può capitare a Lampedusa, è comunque poca cosa rispetto al caos del recente passato”.

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