Cronache

Milano, decine di immigrati occupano uno stabile. E il parroco li denuncia

Il parroco della chiesa di Villa San Giovanni, poco lontano dal luogo dove è stato ucciso l'attentatore di Berlino, denuncia l'occupazione abusiva degli immigrati: "Clandestini e senza controllo"

Milano, decine di immigrati occupano uno stabile. E il parroco li denuncia

Decine di maghrebini e africani da alcune settimane occupano abusivamente l’ex sede della ditta grafica De Marco di via Fortezza, in zona Villa San Giovanni, a Milano. Lo stabile si trova a poca distanza da dove, la scorsa settimana, due agenti della polizia hanno ucciso in uno scontro a fuoco Anis Amri, l’attentatore di Berlino. Forse anche per questo, padre Francesco Inversini, parroco della chiesa del Cristo Re, si è deciso a recarsi, martedì scorso, con alcuni parrocchiani, al commissariato Greco-Turro, per denunciare i migranti alle forze dell’ordine.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, sarebbe stata la scoperta, da parte del sacerdote, delle cassette delle offerte della chiesa forzate da ignoti. “La gente è preoccupata perché non sa darsi ragione di quanto avviene”, scrive padre Inversini nella lettera-denuncia pubblicata da Repubblica, "e anche perché dubita che gli occupanti siano persone clandestine, senza alcun controllo e lasciati liberi di agire a piacimento”. “Gli avvenimenti recenti creano sospetti ed inquietudine nella popolazione”, scrive ancora il sacerdote, riferendosi alla sparatoria in cui, poco lontano dalla parrocchia, è rimasto ucciso l’attentatore tunisino che lo scorso 19 dicembre si è lanciato con un tir su un mercatino di Natale in centro a Berlino. Lo stabile occupato abusivamente dai migranti, ricorda ancora il parroco nella lettera depositata al commissariato, si trova proprio dinanzi ai locali della parrocchia e all’oratorio. Per questo, il parroco della chiesa del Cristo Re, ha ritenuto opportuno “segnalare e sollecitare un intervento delle autorità competenti per chiarire e sanare una situazione che può diventare incontrollata e potenzialmente generare reazioni incontrollabili”.

Padre Inversini, in realtà, si è fatto portavoce dei molti cittadini del quartiere che chiedono maggiore sicurezza e rispetto della legalità. Alcuni di loro hanno anche accompagnato il parroco al commissariato. Il commissariato Greco-Turro, del resto, era già intervenuto nello stabile occupato dai migranti nordafricani. A maggio scorso, infatti, ricorda il sacerdote nella denuncia, “c’era già stata una segnalazione per atti vandalici, abitazione abusiva e furti”. “Purtroppo, da una quindicina di giorni a questa parte il problema si è ripresentato in forma molto più preoccupante: decine di magrebini e africani si sono introdotti nella palazzina suscitando la preoccupazione degli abitanti del quartiere", denuncia Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia, che ha portato la protesta del quartiere all'attenzione di Palazzo Marino. "A lasciare stupiti, oltre al numero elevato di persone è la sfacciataggine con cui si comportano, arrivando a presentarsi nei bar come i nuovi vicini di casa, o scaricando materiale da dei furgoni come se stessero entrando in casa loro”, ha proseguito la Sardone, che ha denunciato come i migranti abbiano “forzato la porta dell'ingresso principale”.

“Uno di loro si atteggia a custode indirizzando i nuovi venuti verso gli uffici dove prendere alloggio”, continua il consigliere di Forza Italia, denunciando il fatto come una “vera e propria invasione che ha gettato nello sconforto la comunità locale, preoccupata per il comportamento strafottente dei nuovi arrivati dei quali nessuno conosce identità, precedenti e intenzioni”.

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