Cronache

Milano, seviziato da coppia di amici: "Le mie 24 ore di orrore"

Il racconto choc della vittima in Valtellina. Il ragazzo è stato picchiato, sequestrato e seviziato da due amici che ospitava a casa: "Mi hanno spaccato le ossa"

Milano, seviziato da coppia di amici: "Le mie 24 ore di orrore"

Un'esperienza da incubo. Sequestrato, malmenato, minacciato e derubato da due "amici". Un ragazzo appena maggiorenne, che abita nella Valtellina, è stato protagonista di un agosto orribile. Vittima di quel conoscente che aveva deciso di ospitare in casa e che si era trasformati nel suo aguzzino.

Diceva di essere stato "sbattuto fuori di casa" quel 22enne conosciuto solo un mese prima. Andrea, lo chiameremo così con un nome di fantasia, si muove a compassione e lo ospita a casa sua. Ma lui si presenta in compagnia di una 15enne, la sua compagna e occupa l'appartamento di Andrea, che non può fare nulla per impedirglielo. "Li conoscevo da un mese - ha raccontato la vittima al Corriere - ogni tanto lui in compagnia aveva atteggiamenti aggressivi, ma mai contro di me. Da subito si sono comportati da padroni. Hanno preteso le chiavi della macchina e dell’appartamento. Io di giorno lavoro, tornavo e c’erano bottiglie in giro, urlavano tra loro, ma uscivamo, era sopportabile. Una sera guidava lui e mi ha distrutto l’auto schiantandosi contro un palo, sono arrivati i carabinieri e gli hanno tolto la patente. Iniziavo a capire che non poteva durare così".

Quando uno dei vicini di casa fa notare ad Andrea di non poter più ospitare quelle due persone così moleste, la situazione degenera. Il ragazzo comunica al 22enne che deve cacciarlo di casa e questi reagisce con veemenza. "Entro in casa e lo vedo già molto alterato, con le braccia piene di tagli. Gli ho detto che non poteva più stare da me e gli sono venuti occhi di fuoco. Brandiva il coltello, con la ragazzina che rideva, si auto infliggeva tagli ancora più profondi, poi contro di me. Ho iniziato ad avere veramente paura. Per non stare da soli, ho proposto di andare da qualche parte". Le cose non migliorano. "Guidavo, lui seduto di fianco. Minacciava di sgozzarmi con un grosso coltello. Mi diceva che velocità doveva segnare il contachilometri e ad ogni “errore” mi tagliava le braccia, le mani, mi spegneva le sigarette sulla guancia. A un certo punto ha perforato di colpo il cruscotto con la lama, urlando che me lo avrebbe fatto al cuore". Una violenza dietro l'altra. "Siamo tornati a casa alle quattro del mattino di domenica -continua la vittima - Mi hanno fatto sedere sul divano, lui a un certo punto ha preso la mazza da baseball appoggiata alla parete e me l’ha picchiata sul ginocchio, sentivo le ossa come frantumate. Mi ha chiesto: “Ti ho fatto male?”, io ho detto sì, tra le lacrime, e loro ridevano. Non so esattamente cosa sia successo dopo, mi hanno fatto ingerire una boccetta di tranquillanti, ho perso i sensi".

Andrea ormai è in gabbia. La gamba rotta gli impedisce di fuggire. Quando si sveglia dal mancamento può solo sedersi sul divano e affidare le sue preghiere a Dio o al Fato. Ma in quel momento sia l'uno che l'altro dovevano essere distratti. Il 22enne aguzzino, come scrivono Elisabetta Andrei e Gianni Santucci sul Corriere, torna in salotto armato di coltello e minaccia Andrea. "Me lo ha puntato alla gola, mi ha informato sul 'programma della giornata'. Non dovevo andare al lavoro, dovevo ritirargli 600 euro al bancomat, procurargli un nuovo telefono, spacciare, e saremmo andati a conoscere un tizio, uno che avrebbe ammazzato la mia famiglia se parlavo. Siamo usciti insieme". A salvare Andrea è un nuovo svenimento, questa volta in strada. Le sue condizioni allertano i passanti, che chiamano l'ambulanza. La vittima si sveglia in ospedale, libero da un incubo insopportabile. Ma i suoi due aguzzini non ci sono più: sono all'estero e pubblicano online le foto del soggiorno.

Sul caso stanno indagando i carabinieri.

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