Cronache

Milioni di euro per la gestione delle tratte dei migranti

Cifre da capogiro per chi guida le organizzazioni criminali che si occupano dei viaggi della speranza dei profughi. Arrestato un eritreo

Milioni di euro per la gestione  delle tratte dei migranti

Ogni barcone frutta da 700mila a un milione di euro. E’ quanto emerge da un’inchiesta dei magistrati del tribunale di Palermo dopo il 3 ottobre 2013. Una data rimasta impressa nella memoria di tutti per il tragico naufragio davanti alle coste dell’isola di Lampedusa in cui persero la vita 366 persone.

I pm non si sono voluti fermare ai nomi degli scafisti, sotto certi aspetti schiavi anche loro, disposti a tutto per guadagnare, ma sono voluti andare in fondo. Scoprire chi è a capo di questa tratta senza scrupoli. Il primo nome è venuto fuori nell’aprile del 2015:

Yehdego Medhanie Mered. Un eritreo di 35 anni che, secondo fonti di stampa, paragona se stesso al dittatore Gheddafi. Un uomo ricco e potente contro cui, dal tribunale del capoluogo siciliano, è partito un mandato d’arresto internazionale perché a capo di una delle più potenti organizzazioni criminali che gestiscono la tratta dei migranti. Dalla traversata nel deserto, alla permanenza nei campi libici, alla traversata in mare.

Mered è stato arrestato lo scorso 24 maggio a Khartoum, in Sudan. A scovarlo la National Crime Agency. Estradato in Italia la notte tra martedì e mercoledì, ora è nel carcere di Rebibbia e sarà ascoltato dal gup tra tre giorni. Rischia fino a trent’anni di carcere. Lui che si vantava di essere talmente ricco da acquistare fattorie in Eritrea e di nascondere soldi a Dubai.

Adesso i pm di Palermo sono alla ricerca di altri due uomini che, secondo intercettazioni e testimoni pare collaborassero con Mered. Si tratta di Ermias Ghermay e Asghedom Ghermay. Si pensa possano essere in Libia.

Una svolta storica importante, questa, per cercare i responsabili di questo genocidio.

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