Cronache

"Non paghiamo per l'autobus". Migranti in rivolta contro i tagli di Salvini

I tagli dei fondi alla struttura d’accoglienza iniziano a crere agitazione tra i richiedenti asilo, che non hanno alcuna intenzione di pagare i biglietti per i mezzi pubblici, cosa che era loro stata da sempre elargita gratuitamente. Tra i rivoltosi anche 80 che hanno già ottenuto il permesso di soggiorno ma pretendono il denaro per raggiungere le mete scelte

"Non paghiamo per l'autobus". Migranti in rivolta contro i tagli di Salvini

Ennesima rivolta al Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo, in provincia di Catania.

Gli ospiti hanno dato il via ad una massiccia forma di protesta a causa dei tagli delle risorse messe loro a disposizione dallo Stato, ad iniziare dalla questione trasporti. Gli immigrati non accettano l’idea di dover sborsare dei soldi per viaggiare sui mezzi pubblici, avendo potuto usufruire fino ad ora di infinite corse gratuite. Ecco perché centinaia di africani si sono riversati per le strade, inscenando una protesta che sta colpendo e coinvolgendo gli automobilisti che si trovano a transitare nelle vicinanze.

Occupata la carreggiata della statale 417 che unisce Catania a Gela, lungo la quale il traffico risulta completamente bloccato, tanto che un tratto è stato direttamente chiuso dalle autorità. Un’altra frangia di rivoltosi si è invece diretta verso la strada statale 385 Catania-Palagonia, creando anche qui pesanti disagi alla circolazione dei mezzi. Se ciò non fosse sufficiente a creare problemi a chi si trova al volante, si aggiunge anche il fatto che delle autovetture sono state fatte oggetto di bersaglio da parte di alcuni extracomunitari. Raccolte delle pietre dal ciglio della strada, i richiedenti asilo le hanno scagliate verso gli automobilisti in transito, scatenando il panico.

Tra le centinaia di manifestanti, secondo quanto riferito dagli inquirenti, ci sarebbero un’ottantina di persone che hanno già ottenuto un regolare permesso di soggiorno, ma che si rifiutano comunque di lasciare la struttura. Questo per il fatto che non hanno la minima intenzione di pagare di tasca propria per il viaggio che dovrebbe condurli alle mete da loro stessi scelte.

La musica al Cara di Mineo, il più grande centro di accoglienza d’Europa, è decisamente cambiata rispetto al passato. È previsto uno stanziamento di circa 40 milioni in 3 anni, a fronte degli oltre 100 milioni come in passato. Bisognava attendersi che i nodi venissero al pettine, visto che le rivolte nel centro non sono una novità. Nello scorso ottobre, gli ospiti del Cara protestarono per il cambio di menu della mensa, che prevedeva 80 grammi di pasta con polpettine di carne di vitello.

Sul posto sono presenti la polizia stradale di Caltagirone e i carabinieri del comando di Palagonia.

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